Coldiretti
Prosegue la conta dei danni nelle campagne dell’Emilia Romagna colpite dalle inondazioni che hanno messo in ginocchio il settore ortofrutticolo in quella che è conosciuta come la Fruit Valley italiana: nel Ravennate circa l’80% delle aziende danneggiate sono le stesse che erano state devastate dall’alluvione del 2023.
Il maltempo la fa da padrone negli ultimi giorni e, nelle ultime 48 ore, la Coldiretti ha contato in Italia, sulla base dei Eswd (European Sever Weather Database), 35 tra nubifragi e tempeste di vento, con frane e danni che sconvolgono un territorio reso fragile dalla cementificazione e dall'abbandono dei terreni coltivati.
Il maltempo è arrivato sull’Italia e ha colpito a macchia di leopardo. Ben 8 eventi estremi si sono susseguiti in 24 ore tra venerdì e sabato, con nubifragi e trombe d’aria che hanno causato allagamenti e abbattuto alberi. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Eswd (European Sever Weather Database) in riferimento all’allerta arancione e gialla in 13 regioni diramata dalla Protezione civile.
Con violenti temporali nel nord est finisce un mese di luglio da incubo che ha fatto segnare il record storico di caldo, ma è stato anche accompagnato da una media di 42 eventi estremi al giorno lungo tutta la Penisola, tra grandinate, trombe d’aria, bombe d’acqua, ondate di calore e tempeste di vento.
“Abbiamo chiesto al Governo il riconoscimento dello stato di calamità per l’agricoltura devastata dal maltempo che ha colpito il nord Italia”. Lo ha annunciato il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, che ha scritto una lettera al Governo per sottolineare la necessità di una immediata moratoria sugli impegni economico finanziari e la sospensione degli oneri contributi.
Dall’inizio di maggio si sono abbattuti in Italia ben 89 eventi estremi tra bufere di vento, grandinate e violenti temporali che hanno colpito tutta la penisola le città e le campagne con danni alle coltivazioni, dalla frutta alla verdura, ma anche bietole, girasole, orzo e grano fino agli ulivi e le vigne. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Eswd.
Sale a 3 miliardi di euro il conto dei danni causati dalla siccità che assedia città e campagne, con autobotti e razionamenti, il Po in secca peggio che a Ferragosto, i laghi svuotati e i campi arsi dove i raccolti bruciano sui terreni senz’acqua ed esplodono i costi per le irrigazioni di soccorso per salvare le piantine assetate e per l’acquisto del cibo per gli animali con i foraggi bruciati dal caldo.
L’annunciato arrivo del grande caldo dopo l’ondata di maltempo con allagamenti e violente grandinate che hanno colpito a macchia di leopardo da nord a sud, conferma il moltiplicarsi di eventi estremi che fanno soffrire l’agricoltura con un conto di 14 miliardi di danni in un decennio, tra perdite della produzione nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture.
Dall’inizio dell’anno si sono contate in Italia ben 20 bufere di vento tra raffiche violente, trombe d’aria e tornado che hanno causato danni e feriti in campagna ed in città.
Sono aumentate del 29% le bufere di venti in Italia nell’ultimo anno tra raffiche violente, trombe d’aria e tornado che hanno causato danni e vittime in città e campagne.
In base a un’analisi dell Coldiretti sui dati dell’European Severe Weather Database (ESWD) in riferimento alla nuova perturbazione con l’allerta meteo in ben 14 regioni, ha calcolato dall’inizio dell’autunno a oggi ben 101 eventi estremi in Italia tra nubifragi, grandinate, tempeste di vento, bombe d’acqua e 12 tornado che hanno provocato feriti e danni.
Si fanno sentire già adesso gli effetti del cambiamento climatico. Sulla base delle informazioni delle banche dati Eswd e Isac Cnr, la Coldiretti sostiene che “l’ultima ondata di maltempo fa salire a 1.283 i nubifragi, le bombe d’acqua, trombe d’aria, grandinate e tempeste di fulmini nell’estate che si va a concludere, con un aumento del 58% rispetto allo scorso anno ed effetti devastanti su città e campagne da nord a sud della Penisola".
Con oltre1.400 eventi meteorologici estremi, il 2021 fa registrare in Italia un aumento del 65% per grandinate, bombe d’acqua, bufere e tempeste di vento alternate a ondate di calore che hanno devastato le campagne e le città da nord a sud della Penisola.
Secondo la Coldiretti serviranno almeno 15 anni per ricostituire i boschi e la macchia mediterranea andata a fuoco per via dell’incendio che ha distrutto pascoli, ulivi, capannoni, fienili con le scorte di foraggio e mezzi agricoli. Circa 20 mila sono gli ettari andati a fuoco con danni incalcolabili per il settore agricolo.
Ammontano a milioni di euro i danni provocati all’agricoltura dall’ultima violenta ondata di maltempo con una tempesta di grandine che ha letteralmente devastato centinaia e centinaia di ettari nella provincia di Arezzo dove si registrano le perdite maggiori.