CRIF
Dall’analisi delle istruttorie contribuite sul Sistema di Informazioni Creditizie gestito da CRIF, nel mese di agosto emergono incrementi significativi per le richieste di credito da parte delle famiglie italiane.
Per indagare gli effetti economici e finanziari dell’emergenza Covid-19 sull’universo delle imprese, CRIF ha messo a punto l’Osservatorio Pulse che permette di analizzare le conseguenze sul business e il prevedibile andamento futuro dei vari settori economici delle imprese, rappresentando in questo modo sia un termometro della crisi sia della ripartenza, con indicazioni tempestive e puntuali.
L’Italia sta affrontando la cosiddetta Fase 3 della ripartenza dopo dell’emergenza Covid-19, durante la quale andranno progressivamente a ridursi le limitazioni introdotte per il contenimento della diffusione della pandemia. Se sotto il profilo medico appare netta la riduzione dei contagi e della mortalità, gli effetti economici e finanziari sull’universo delle imprese sono al momento solo parzialmente visibili e dispiegheranno i loro effetti su un arco temporale ben più ampio.
Dopo l’andamento piatto del 2018, secondo il Barometro Crif, nel primo trimestre dell’anno le richieste di nuovi mutui e surroghe da parte delle famiglie italiane sono diminuite del 7,9% rispetto ai primi tre mesi 2018 in virtù del progressivo ridimensionamento dei mutui di sostituzione, che non riescono a compensare il trend dei nuovi mutui.
CRIF e il Dipartimento di Informatica – Scienza e Ingegneria, Alma Mater Studiorum dell’Università di Bologna Il Master di I livello in Cyber Security: from design to operations. Il Master può contare sulla collaborazione di altre importanti aziende, quali Accenture, Cryptonet Labs, CSE, Minded Security, Obsidum, Tesla Consulting, Unipol e Yoroi.
Crif annuncia la firma di un accordo strategico con Inventia, società italiana specializzata nello sviluppo di soluzioni di visual engagement & Kyc per lo sviluppo di soluzioni innovative di digital on-boarding.
Dopo un 2016 che aveva fatto segnare una performance positiva, con una crescita pari a +5,1% rispetto al 2015, la rilevazione del barometro CRIF relativa all’intero anno 2017 mostra un leggero ripiegamento del numero di richieste di valutazione e rivalutazione dei crediti presentate dalle imprese italiane, che fanno complessivamente segnare un -2,5% rispetto al 2016.
“L’assenza di adeguata flessibilità finanziaria ha sinora contribuito a frenare la crescita”, ha affermato Simone Mirani, Associate Director di CRIF Ratings, nel commentare i risultati del report sull’evoluzione della struttura finanziaria delle PMI italiane.
È il settore delle costruzioni ad aver subito l’impatto più pesante di questi lunghi anni di crisi economica: il valore aggiunto si è infatti ridotto del 32% in termini reali (al netto dell’inflazione) tra il 2015 e il 2007, una contrazione molto più marcata rispetto a quella osservata nello stesso periodo per il totale dell’economia nazionale (-7,5%).
Nel primo semestre dell’anno si è consolidata la crescita del numero di richieste di nuovi mutui e surroghe da parte delle famiglie italiane (vere e proprie istruttorie formali presentate agli istituti di credito, non semplici richieste di informazioni o preventivi online), con un +14,6% rispetto al corrispondente periodo 2015.
Nel corso del 2015 i casi di frodi creditizie verificatisi nel nostro Paese sono stati 25.300 e hanno determinato una perdita economica superiore ai 172 milioni di Euro. Inoltre, rispetto al 2014 si è registrata anche una crescita dell’importo medio frodato.
Il gruppo Crif - specializzato nello sviluppo e nella gestione di sistemi di informazioni creditizie, di business information e di soluzioni per il credito – ha acquisito la tedesca Bürgel, joint venture tra Euler Hermes (gruppo Allianz) ed Eos (Otto Group), specializzata in business information.
Il progressivo miglioramento dello scenario macroeconomico continua a sostenere il recupero del mercato del credito e anche nel mese di agosto appena concluso la domanda di prestiti da parte delle famiglie italiane si è mantenuta su un sentiero di crescita, facendo segnare un +6,3% rispetto allo stesso mese del 2014 (in valori ponderati, cioè al netto dell’effetto prodotto dal differente numero di giorni lavorativi).
Dopo un I trimestre dell’anno all’insegna della cautela, con un’inaspettata flessione del -3,6%, nel II trimestre 2015 la domanda di credito da parte delle imprese è tornata su un sentiero positivo, con un solido +8,1% rispetto al corrispondente periodo 2014. Nel complesso, dall’inizio dell’anno il numero di domande di finanziamento (istruttorie formali, non semplici richieste di informazioni o preventivi) presentate dalle imprese italiane agli istituti di credito ha fatto registrare una crescita del +1,8% rispetto ai primi 6 mesi del 2014, seppur con dinamiche differenti tra società e imprese individuali, facendo registrare il record assoluto da quando la rilevazione è in atto. In parallelo è tornato a crescere in modo significativo anche l’importo medio, attestatosi a 69.272 Euro.
Dall’ultimo aggiornamento del Corporate Credit Risk Research prodotto da CRIF Rating Agency emerge che il tasso di default a 12 mesi per le imprese non finanziarie ha raggiunto il suo massimo di circa l’8% nel II trimestre 2013 dopo il 2008, in seguito alla crisi dei debiti sovrani europei, per attestarsi al 6,6% nel IV trimestre 2014, ben distante dal 5,5% che si registrava prima della “crisi subprime” nel 2007.