Per le compagnie assicurative tradizionali deve suonare un campanello d’allarme: le Big Tech, le grandi multinazionali tecnologiche come Amazon, Google, Facebook e Apple, si stanno muovendo per sbarcare nel settore assicurativo e a livello globale quasi 1 cliente su 3 è propenso ad acquistare da loro un prodotto assicurativo, in netto aumento rispetto al 2015, quando solo il 17,5% era disposto a farlo.
Non si fermano a Cambridge Analytica i problemi per Facebook. Il giudice di San Francisco, James Donato, ha infatti certificato la richiesta di class action di un gruppo di cittadini americani.
Lo scandalo che ha travolto il gigante dei social media Facebook sepolto da critiche feroci e azzoppato in borsa per non aver protetto i dati degli utenti è stata una delle notizie principali delle ultime settimane, ripresa dai media di tutto il mondo.
L’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni (Agcom) ha inviato a Facebook una richiesta di informazioni sull’impiego di “data analytics” per finalità di comunicazione politica da parte di soggetti terzi.
Un tribunale regionale tedesco ha dichiarato che le impostazioni predefinite sulla privacy e l’utilizzo dei dati personali da parte di Facebook sono contrarie ai diritti dei consumatori tedeschi. La sentenza emessa dal tribunale apre nuovi scenari che potrebbero rivoluzionare l’utilizzo di Facebook e le modalità di accesso da parte degli utenti.
In vista dell’entrata in vigore il prossimo 25 maggio del Regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali (GDPR), Facebook non vuole farsi trovare impreparata e ha deciso di pubblicare le sue linee guida per la gestione della privacy degli utenti e anche dei video-tutorial per aiutare gli iscritti del social network a controllare le informazioni che postano online.
Per la prima volta gli automobilisti inglesi neo-assicurati potranno ottenere degli sconti sulle polizze auto, sulla base del proprio profilo Facebook.
Il numero di persone che utilizzano Facebook Messenger ogni mese ha superato il miliardo.