Raccolta premi
Il cda di Cattolica Assicurazioni ha approvato i risultati dell’esercizio 2019 che hanno visto una raccolta premi complessiva in crescita del 19,9% a 7 miliardi di euro, un incremento del 3,1% del risultato operativo a 302 milioni, ma un calo dell’utile netto La compagnia assicurativa ha terminato l’esercizio in esame con un utile netto (escluse le quote di terzi) di 75 milioni di euro, in peggioramento rispetto ai 107 milioni di euro contabilizzati l’anno precedente, in conseguenza a diverse poste straordinarie negative.
L’assemblea dei delegati di Reale Mutua ha esaminato il bilancio preconsuntivo 2019 e approvato il bilancio preventivo, oltre ai benefici di mutualità per il 2020.
L’industria assicurativa italiana cresce e le stime di chiusura esercizio 2019, indicano, secondo quanto anticipato dalla presidente dell’Ania Maria Bianca Farina nel corso del Rome Investment Forum della Febaf, “una raccolta premi di quasi 140 miliardi, uno stock di investimenti di oltre 950 miliardi, pari al 53% del Pil e un peso significativo e in continua crescita delle riserve del ramo vita nell’ambito del risparmio delle famiglie (quasi il 18% del totale)”.
Secondo i dati del Bollettino statistico dell’Ivass che illustra i dati sulla presenza delle compagnie assicurative italiane all’estero e su quella delle compagnie dello Spazio economico europeo sul mercato italiano, nel corso del 2018 le compagnie italiane hanno raccolto all’estero 46,1 miliardi di euro di premi (pari a un terzo della loro raccolta totale in Italia e all’estero), di cui 30,5 miliardi nei rami vita e 15,6 miliardi nei rami danni.
L’industria assicurativa italiana ha registrato nel 2018 una raccolta premi complessiva di 145 miliardi di euro, oltre il 93% dei quali riferibili a imprese vigilate dall’Ivass. È quanto emerge dal bollettino statistico dell’Istituto di vigilanza delle assicurazioni.
La raccolta premi assicurativa 2018 delle imprese italiane ha superato quota 135 miliardi, segnando un incremento del 3,2% rispetto all’anno precedente.
La raccolta premi complessiva del mercato assicurativo italiano nel primo semestre dell’anno ha raggiunto quota 75 miliardi di euro, pari a un incremento del 5,1% rispetto ai primi sei mesi del 2017.
Nel 2017 le imprese di assicurazione di proprietà italiana hanno effettuato sui mercati esteri una raccolta premi pari a 46 miliardi di euro (di cui 30 nei rami vita e 16 nei danni), con un incremento su base annua del 6,9%.
Ne corso del 2017 le imprese di assicurazioni hanno complessivamente raccolto premi pari a 1.213 miliardi di euro in Europa, per un incremento del 4,7% rispetto al 2016. È quanto si rileva dall’analisi del settore svolta da Insurance Europe.
Il settore assicurativo cinese ha registrato un calo di quasi il 6% della raccolta premi a 286 miliardi di dollari tra gennaio e maggio 2018.
Nel 2017 le imprese di assicurazioni hanno raccolto premi per 132 miliardi di euro, pari a un decremento del2,5% sul 2016. Tuttavia, il primo trimestre dell’anno mostra una ripresa con una crescita del 2,1% rispetto ai primi tre mesi del 2017.
Il 2017 dell’industria assicurativa italiana si è chiuso con il segno negativo alla voce raccolta premi. I dati diffusi dall’Ivass indicano un totale di premi contabilizzati di 141 miliardi di euro, pari a un decremento del 2,3% rispetto al 2016.
Il mercato assicurativo statunitense property/casualty ha registrato una crescita della raccolta premi del 15,2% nel primo trimestre dell’anno, che compensano le perdite e le spese in liquidazione sinistri cresciute del 3.1% rispetto ai primi tre mesi del 2017, secondo un report di A.M. Best.
Secondo le stime provvisorie dell’ANIA (Associazione nazionale delle imprese assicurative), la raccolta premi complessiva 2017 delle imprese di assicurazione nazionali e delle rappresentanze per l’Italia di imprese extra europee ha sfiorato i 131 miliardi di euro con un calo del 2,4% rispetto al 2016.
Il mercato assicurativo italiano ha registrato nei primi nove mesi del 2017 una raccolta premi di 102 miliardi di euro, in calo del 4,7%. Lo si apprende dal Bollettino statistico di Ivass.