Risparmio
Riserve di cittadini e imprese in aumento di 40 miliardi di euro negli ultimi 12 mesi. La crisi e la paura di nuove tasse frenano i consumi dei cittadini, bloccano gli investimenti delle imprese e congelano la liquidità delle banche: da febbraio 2015 a febbraio 2016 l’ammontare dei fondi di riserva e dei risparmi in Italia è passato da 1.555 miliardi a 1.595 miliardi, in aumento di 39,2 miliardi (+2,52%).
Il dipartimento di Consumer Economics ING di Londra ha pubblicato l’edizione 2016 dell’Indagine internazionale sul risparmio, realizzata su un campione di 15mila consumatori nei 13 Paesi europei in cui è presente ING (Turchia inclusa), oltre a Stati Uniti e Australia.
Aumentano le adesioni degli italiani alle forme di previdenza complementare. Secondo i dati comunicati dalla Covip, a fine 2015 risultavano circa 7,3 milioni gli italiani iscritti ai fondi pensione, per un incremento del 13,4% rispetto all’anno precedente.
Futuro economico incerto (34%), desiderio di un mantenimento dell’attuale tenore di vita (33%) ma consapevolezza degli strumenti di risparmio disponibili (43%) e delle figure professionali a cui rivolgersi (61%). Questi i risultati dell’ultima ricerca dell’Osservatorio UnipolSai 2015, affidata a Nextplora* che ha analizzato sensazioni e attese degli italiani legate al risparmio.
Per risparmiare gli italiani scelgono le polizze vita. Secondo quanto riportato da Milano Finanza l’investimento annuo dei risparmiatori in prodotti di ramo vita ha superato i 110 milioni di euro, in aumento del 30% rispetto al 2013. Si tratta del livello record di tutta la storia assicurativa italiana. Un trend che sembra proseguire anche nell’anno in corso, visto che secondo le proiezioni Ania a fine 2015, l’incremento sarà dell’ordine del 12%.
L’industria del risparmio gestito chiude il mese di aprile con una raccolta positiva per 15,8 miliardi di euro, in calo del 30,35% rispetto al mese precedente (+22,7 miliardi).
Secondo le rilevazioni di Istat nel quarto trimestre 2014 la pressione fiscale è aumentata dello 0,1%, arrivando a quota 50,3%.
Secondo i dati raccolti da Assogestioni, nel mese di novembre l’industria del risparmio gestito ha realizzato in Italia una raccolta netta pari a 9,17 miliardi di euro, in calo rispetto ai 12,44 miliardi del mese di ottobre.
Secondo uno studio condotto da ING su un campione di 12.000 clienti in 13 Paesi europei, i bambini che ricevono la “paghetta” sviluppano solide capacità di pianificazione finanziaria e sono meno esposti al rischio di contrarre debiti una volta raggiunta l’età adulta.
La tanto attesa uscita dal tunnel della crisi tarda ad arrivare e il clima di incertezza influisce sul comportamento degli italiani che preferiscono tenere i soldi cash o fermi sui conti correnti in attesa di tempi migliori.
Secondo trimestre 2014 decisamente positivo per l’industria del risparmio gestito che ha registrato una raccolta di 30,9 miliardi di euro. Un risultato che, osserva Assogestioni, porta a oltre 60 miliardi i flussi di risparmio confluiti nel sistema durante il primo semestre dell’anno, permettendo al patrimonio di sfiorare il nuovo record di 1.460 miliardi. Al 30 giugno gli asset investiti in gestioni collettive erano pari a circa 664 miliardi di euro.
L’industria del risparmio gestito ha registrato a maggio sottoscrizioni per 7,1 miliardi di euro, grazie alle gestioni collettive (6,2 miliardi) e i mandati retail (700 milioni). L’andamento positivo della raccolta (46,3 miliardi da inizio anno) e l’effetto performance portano il patrimonio a un nuovo massimo storico sopra i 1.428 miliardi.
L’industria del risparmio gestito archivia il primo trimestre dell’anno con un bilancio positivo per oltre 29 miliardi di euro. Secondo la consueta analisi di Assogestioni, si rileva come a guidare la raccolta ci siano ancora i fondi aperti con sottoscrizioni per 24,5 miliardi di euro che, unitamente all’effetto performance, portano gli asset investiti in gestioni collettive a oltre 633 miliardi di euro.
Per l’industria del risparmio gestito il primo trimestre dell’anno è stato il migliore dal lontano 2000. Secondo le analisi di Assogestioni nel solo mese di marzo sono affluiti nel sistema 18,8 miliardi di euro, facendo lievitare il saldo trimestrale al record di 29,1 miliardi di euro, uno cifra che è circa la metà dei 62,5 miliardi raccolti in tutto il 2013.
Risparmiare sul rifornimento del carburante dell’auto? Si può! Ma ben la metà degli Italiani lo ignora. Questo è il risultato dell’ultima ricerca dell’Osservatorio Linear dei Servizi che ha analizzato la “spinosa” questione del caro carburanti chiedendo agli abitanti della Penisola di illustrare le proprie abitudini a riguardo e analizzando anche il rapporto automobile/pulizia: dove e ogni quanto gli Italiani se ne occupano?