Insolvenze
L’edizione 2024 del “Barometro Atradius sui comportamenti di pagamento tra aziende – Focus: Asia” evidenzia preoccupazione tra le aziende asiatiche circa un possibile aumento delle insolvenze nei prossimi mesi, con effetti negativi sul commercio a credito B2B.
Le aziende dell'Europa centrale e orientale si mostrano resilienti e con una forte capacità di adattamento nel rispondere alle sfide del difficile contesto economico. Più della metà delle aziende (60%) prevede che le attuali tensioni economiche porteranno a una crescita delle insolvenze nei prossimi 12 mesi, mentre il 33% prevede che nuove sfide di breve e lungo termine impatteranno sullo scenario imprenditoriale globale. Questo spiegherebbe perché il 10% in più di aziende rispetto allo scorso anno sta aumentando il ricorso alla gestione strategica del rischio di credito per proteggere i livelli di liquidità aziendale.
Allianz Trade ha pubblicato oggi l’ultimo Rapporto sulle insolvenze globali con le previsioni aggiornate per il 2024 e il 2025. Secondo il principale assicuratore crediti commerciali al mondo, dopo due rimbalzi graduali nel 2022 (+1%) e nel 2023 (+7%), le insolvenze globali delle imprese sono destinate ad accelerare nuovamente nel 2024 (+9%), prima di stabilizzarsi nel 2025 (0%) - su livelli elevati.
Allianz Trade ha pubblicato la nuova edizione del suo Rapporto sulle insolvenze globali e fornisce previsioni aggiornate per il 2023 e il 2024. Secondo il principale assicuratore dei crediti commerciali, dopo un piccolo rimbalzo registrato nel 2022 (+1%), le insolvenze globali sono destinate ad aumentare del +6% nel 2023 e del +10% nel 2024.
Allianz Trade ha pubblicato il Report Globale sulle Insolvenze aziendali nel quale ridefinisce le proprie previsioni per il 2023 e il 2024. Secondo il principale assicuratore di crediti commerciali al Mondo, dopo un lieve rimbalzo nel 2022 (+2%), le insolvenze globali sono destinate a salire del 21% nel 2023 e del 4% nel 2024. Come si spiega tale aumento? Si rischia di ritornare velocemente ai livelli pre-pandemia?
La pressione inflazionistica, la stretta monetaria, la crisi energetica e le interruzioni della catena di approvvigionamento stanno mettendo a rischio i flussi di cassa delle imprese.
L’aumento del costo delle materie prime, peraltro sempre più indisponibili è considerato dagli imprenditori italiani il fattore di crisi che maggiormente impatterà sulle prospettive e i programmi di sviluppo nel biennio 2022-2023.
L’invasione in Ucraina e i nuovi lockdown in Cina hanno nettamente deteriorato l’equilibrio dei rischi per le imprese.
In crescita il rischio di credito commerciale nel comparto italiano dell’automotive che per il 2022 è atteso a un incremento dei livelli d’insolvenza fra il 5% e il 10%.
L’onda lunga della pandemia preoccupa le aziende in Est Europa. Nonostante ciò, resta sostanzialmente invariato il valore totale dei crediti inesigibili derivanti da operazioni commerciali a credito tra aziende nella regione.
Cresce in Europa, in termini di valore, la percentuale di fatture insolute alla scadenza. Si passa al 53% del valore totale delle fatture relative ad operazioni commerciali tra aziende, dal 47% dello scorso anno.
A partire dal 2020, le misure di sostegno statali hanno supportato la maggior parte delle economie a evitare una grave ondata di insolvenze aziendali, nonostante lo shock economico epocale causato dalla crisi dovuta alla diffusione del Covid-19.
Nel report economico/settoriale dedicato all’Italia, Atradius prevede una crescita cumulativa di insolvenze e fallimenti aziendali in Italia (+4%) per la seconda metà dell’anno, con un trend in salita atteso anche per il 2022.
Attesa per il 2021 una significativa inversione di tendenza del rischio di default sui pagamenti per molte imprese a livello globale. Da un complessivo -14% dei livelli d’insolvenza registrato lo scorso anno, il rischio default sui pagamenti ha ripreso a correre in tutte le principali economie mondiali.
La crisi economica generata dalla pandemia di Covid-19 preannunciava fallimenti e insolvenze d’impresa in Francia e in generale nell’area euro. Malgrado l’impatto reale della crisi di Covid-19 resti ancora incerto, le insolvenze sono diminuite nel corso del 2020 in tutte le grandi economie europee.
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