Ransomware
Preoccupa il forte incremento di attacchi ransomware che continuano a essere una delle minacce informatiche più preoccupanti, soprattutto per l’Italia che è uno dei Paesi più colpiti.
Lo studio “Global Security Insights” realizzato da Vmware ascoltando a fine 2020 3.542 responsabili informatici (Cio, Ciso e Cto) di imprese operanti in 14 Paesi, l’81% delle aziende ha subìto lo scorso anno almeno un attacco cyber.
Cedere alle pressioni degli hacker dopo aver subito un attacco ransomware e pagare il riscatto richiesto è una scelta doppiamente sbagliata. Infatti, secondo il “Cybereason Global Ransomware Study”, l’80% di chi decide di pagare per vedersi restituiti i dati sottratti o cifrati, viene successivamente colpito da un secondo attacco e in quasi la metà è stata colpita dallo stesso gruppo di cyber criminali.
La ricerca “Thales Global Data Threat Report 2021”, condotta da 451 Research, parte di S&P Global Market Intelligence rileva la grande preoccupazione che permane nelle aziende per i rischi legati alla sicurezza dei dipendenti che lavorano a distanza.
Il provider britannico One Call Insurance con sede a Doncaster comunica di aver subito un attacco ransomware, “ma grazie ai nostri potenti sistemi di backup siamo stati in grado di ripristinare velocemente tutti i servizi per i nostri assicurati che possono comunicare con noi tramite live chat o con il portale clienti che sono attivi e funzionanti in un ambiente nuovo rispetto al precedente”, spiega la società in un comunicato, spiegando di avere esteso l’orario di apertura del servizio clienti per poter assistere il maggior numero di persone.
La Francia è il paese più colpito al mondo dopo gli Usa per gli attacchi ransomware che nel 2020 hanno causato costi per 5,5 miliardi di dollari.
La Check Point Software Technologies Ltd., azienda israeliana produttrice di dispositivi di rete e software, specializzata in prodotti relativi alla sicurezza quali firewall e VPN, evidenzia l’importanza del backup dei dati del pc come arma strategica fondamentale per le aziende al fine di ridurre l’impatto di un attacco ransomware sulle loro reti.
Secondo uno studio condotto da Kaspersky su 15.000 persone in tutto il mondo, nel 2020 il 39% degli italiani vittime di ransomware ha pagato il riscatto per ripristinare l'accesso ai propri dati. Tuttavia, il 43% non ha comunque recuperato le informazioni rubate.
L'errore umano è stata la principale causa alla radice di incidenti e sinistri informatici a livello globale. Il ransomware (e la conseguente interruzione dell'attività) è invece il rischio più significativo quando si considerano le perdite della parte interessata, o in altre parole, i costi finanziari diretti per le imprese. Lo rivela il report “Cyber claims analysis” di Willis Towers Watson.
I prezzi delle assicurazioni cyber sono in aumento, in conseguenza della crescita degli indennizzi per casi di ransomware, sostiene Moody’s in un report.
Secondo gli specialisti di disaster recovery di Databarracks, le polizze assicurative cyber che pagano gli assicurati che subiscono un attacco ransomware, non fanno altro che finanziare i criminali informatici andando a generare un circolo vizioso che finisce per alimentare sempre nuovi attacchi. Databarracks sta cercando di convincere gli assicuratori ad approcciare in maniera diversa il problema, puntando alla riparazione dei danni subiti, invece di provvedere a pagare i riscatti.
Il rapporto annuale sulla cyber security di ESET, azienda slovacca di software e cyber security, spiega che ransomware e fileless malware sono le minacce principali che hanno caratterizzato il 2020 e le più pericolose da fronteggiare per tutto il 2021.
Secondo l’assicuratore specializzato Beazley, sono gli attacchi ransomware la più grande minaccia cyber che le organizzazioni devono affrontare.
Un attacco cyber ha messo in fuorigioco i sistemi IT del Manchester United che da oltre una settimana si trova in sospeso.
Un nuovo caso di ransomware, NetWalker, colpisce Enel. È quanto hanno scoperto gli esperti di cybersecurity di TG Soft, sottolineando come l’azienda italiana fosse già stata vittima di un attacco simile con Snake.