CRIF
La politica di rialzo dei tassi d’interesse della Bce in risposta alla crescita dell’inflazione ha avuto conseguenze rilevanti per tutte le persone che hanno sottoscritto mutui a tasso variabile, sia privati che ditte individuali. Secondo l'analisi condotta da Crif sull'impatto dell'innalzamento dei tassi sui mutui (elaborata sul patrimonio informativo del Sistema di informazioni creditizie Eurisc), il 26% dei mutui ipotecari attivi a gennaio 2022 era a tasso variabile.
Secondo un’analisi di Cribis, società del Gruppo Crif, a fine 2023 sono risultate attive in Italia circa 16mila tra startup e Pmi innovative, con un fatturato complessivo che si aggira intorno a 7,6 miliardi di euro.
Aiba e Crif hanno stretto un accordo quadro grazie al quale i broker associati potranno avvalersi, a condizioni di particolare favore, delle soluzioni e servizi Crif per lo sviluppo del business sulle imprese, tra cui la piattaforma di marketing intelligence Margò powered by Cribis, società del gruppo Crif.
Nel terzo trimestre del 2022 rimane stabile l’incidenza dei pagamenti puntuali delle imprese italiane, confermando i risultati raggiunti nel secondo trimestre dell’anno.
CRIF e Fido, società che opera nel campo dei sistemi di analisi dei digital footprint, hanno co-sviluppato TrustScore, un nuovo modello di valutazione del rischio di frode creditizia nella operatività online dei consumatori.
Il 2021 è stato contrassegnato da una graduale ma robusta ripresa economica dopo il blackout dell’anno precedente causato dal Covid-19. Un andamento che ha contribuito al deciso aumento delle richieste di prestito da parte delle famiglie italiane per sostenere consumi e progetti di spesa, anche grazie alle misure di politica monetaria e fiscale adottate.
Nel primo semestre del 2021, le richieste di mutui e surroghe da parte delle famiglie italiane hanno fatto segnare un incremento del +20,6% rispetto al corrispondente periodo del 2020, nonostante una leggera contrazione -4,4% registrata nel singolo mese di giugno.
Annunciate le start-up selezionate per la prima edizione di “I-Tech Innovation 2021”, la call lanciata da CRIF e Fondazione Golinelli per start-up innovative in tre settori strategici. Negli 8 progetti che hanno passato il vaglio finale della selezione tra oltre 200 candidature pervenute ‒ rispettivamente 3 nel Fintech/Insurtech, 2 nel FoodTech/Agritech e 3 in ambito Life Sciences/Digital Health ‒ sarà investito complessivamente 1 milione di euro.
La pandemia ha offerto maggiori occasioni agli hacker per compiere le proprie attività criminali, di pari passo con un uso più intenso del web da parte di una platea allargata di utenti.
La pandemia continua a fare paura e l’attuale situazione politica non contribuisce certo a spazzare le nubi e fare chiarezza su un futuro sempre molto incerto. Con la seconda ondata di contagi in corso, l’ultimo trimestre 2020 he registrato un incremento del 9,5% del numero di richieste di credito presentate dalle imprese italiane rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente.
Il mercato dei mutui immobiliari non teme la pandemia e registra nel 2020 una crescita delle richieste del +2,8%. Un fenomeno spinto da un vero e proprio boom delle surroghe, favorito da tassi di interesse estremamente appetibili che hanno stimolato le famiglie in cerca di soluzioni più sostenibili a rinegoziare anche contratti di recente stipula.
Dall’analisi delle istruttorie contribuite sul Sistema di Informazioni Creditizie gestito da CRIF, nel mese di agosto emergono incrementi significativi per le richieste di credito da parte delle famiglie italiane.
Per indagare gli effetti economici e finanziari dell’emergenza Covid-19 sull’universo delle imprese, CRIF ha messo a punto l’Osservatorio Pulse che permette di analizzare le conseguenze sul business e il prevedibile andamento futuro dei vari settori economici delle imprese, rappresentando in questo modo sia un termometro della crisi sia della ripartenza, con indicazioni tempestive e puntuali.
L’Italia sta affrontando la cosiddetta Fase 3 della ripartenza dopo dell’emergenza Covid-19, durante la quale andranno progressivamente a ridursi le limitazioni introdotte per il contenimento della diffusione della pandemia. Se sotto il profilo medico appare netta la riduzione dei contagi e della mortalità, gli effetti economici e finanziari sull’universo delle imprese sono al momento solo parzialmente visibili e dispiegheranno i loro effetti su un arco temporale ben più ampio.
Dopo l’andamento piatto del 2018, secondo il Barometro Crif, nel primo trimestre dell’anno le richieste di nuovi mutui e surroghe da parte delle famiglie italiane sono diminuite del 7,9% rispetto ai primi tre mesi 2018 in virtù del progressivo ridimensionamento dei mutui di sostituzione, che non riescono a compensare il trend dei nuovi mutui.