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Studi e ricerche
Le imprese europee prevedono che nei prossimi tre anni un terzo (29%) dei propri dipendenti continuerà a lavorare da casa, con una riduzione contenuta rispetto al dato attuale (38%) determinato da pandemia e quarantena. Lo rivela la “Flexible Work and Rewards Survey” condotta da Willis Towers Watson.
Qual è il desiderio degli italiani per il 2021? In assoluto che finisca la pandemia (74%), che arrivi il vaccino (48%) e che si attenui la crisi economica. Questo è quanto emerge dall’Osservatorio Compass, la ricerca promossa dalla società del credito al consumo del Gruppo Mediobanca per indagare il comportamento di acquisto degli italiani in occasione del Natale.
Il 53% degli italiani ha annullato o ridotto a quelle indispensabili, le visite mediche che aveva programmato negli ultimi mesi. Una scelta determinata per il 23% dalle decisioni delle strutture sanitarie che, dovendo fronteggiare l’emergenza dettata dalla pandemia, si sono viste costrette a posticipare o addirittura cancellare parte delle visite.
Le difficoltà che le aziende vivono sulla propria pelle e le preoccupazioni per la crisi economica non spengono la voglia di guardare avanti delle imprese italiane, in particolare per quanto riguarda l’innovazione in ambito HR. Innovazione che, anzi, viene riconosciuta come sempre più necessaria: il 67% delle imprese mette la digitalizzazione in cima alla lista delle priorità e il 60% indica nello smart working l’iniziativa più urgente su cui investire per quanto riguarda la gestione delle risorse umane. Dopo averlo sperimentato in modo forzato durante l’emergenza, infatti, solo il 6% delle imprese dichiara di voler tornare alle condizioni preesistenti senza smart working.
La metà degli italiani in smart working non si sente pronta a tornare in ufficio. Solo il 28% sarebbe pronto a ricominciare. Quasi tre quarti degli intervistati (74%) si dichiara preoccupato per i potenziali rischi legati al ritorno in ufficio e all’utilizzo dei mezzi pubblici.
Oltre l’80% delle organizzazioni afferma che le proprie catene di approvvigionamento hanno subito l’impatto della crisi innescata dalla pandemia e la stragrande maggioranza dichiara di essere in difficoltà a tutti i livelli: è quanto emerge da una nuova ricerca del Capgemini Research Institute, dal titolo “Fast forward: Rethinking supply chain resilience for a post-COVID-19 world”.
Nonostante l’emergenza per il Covid-19, le retribuzioni in Italia nel 2020 sono cresciute del 2,4%, ma solo per effetto dei vincoli contrattuali. Il 70% delle aziende ha infatti incluso gli aumenti retributivi previsti nel cedolino di marzo, quando l’impatto della pandemia iniziava a farsi sentire in Italia e nel resto d’Europa.
Secondo un nuovo rapporto di Allianz Global Corporate & Specialty (AGCS), Managing The Impact Of Increasing Interconnectivity - Trends In Cyber Risk (Gestire l’impatto della crescente interconnettività - Tendenze nei rischi informatici) gli attacchi esterni alle imprese comportano le perdite più costose per le polizze cyber, ma sono gli errori dei dipendenti e i problemi tecnici che generano il numero maggiore di sinistri.
Durante il Festival delle Assicurazioni organizzato da Class Editori, Enzo Furgiuele (formatore e grande conoscitore del mondo assicurativo) ha presentato i risultati di un sondaggio effettuato da Assinews a inizio mese su un campione di oltre 200 tra agenti e broker assicurativi, per capire come abbiano affrontato la crisi sanitaria le compagnie e quali i riflessi sull’attività degli intermediari professionali.
Il 2020 è stato il primo vero anno in cui le polizze on-demand hanno iniziato a penetrare il mercato assicurativo italiano: sono state 385.000 le persone che hanno acquistato queste soluzioni, pari all’1,2% della popolazione digitale. La crescita, rispetto ai dodici mesi precedenti, è stata sia nel transato (250%)sia nella maggiore conoscenza del prodotto (+310%).
Secondo una nuova analisi di Willis Towers Watson, le aziende che esprimono una maggiore diversità di genere nei ruoli di leadership e, quindi, con maggiore impatto sui ricavi, offrono una esperienza più positiva ai propri collaboratori. Inoltre, le aziende con strutture manageriali che supportano la diversità, come ad esempio un Chief Diversity Officer, sono percepite come più inclusive.
Verti, compagnia assicurativa digitale del Gruppo Mapfre, ha presentato la quarta indagine di VertiMovers, l’Osservatorio che racconta l’evoluzione della mobilità attraverso la lettura dei dati dei propri clienti.
Il Covid 19 sta avendo impatti importanti sullo stato di benessere psicologico degli italiani. Lo rivela la nuova indagine realizzata da AXA Europe che ha analizzato, attraverso interviste in 7 Paesi europei, tra cui l’Italia, le abitudini e i comportamenti acquisiti durante l’emergenza, l’impatto emotivo della crisi economica e la percezione delle relazioni sociali nel contesto della pandemia.
Il portale SOStariffe.it ha analizzato i preventivi richiesti negli ultimi 12 mesi per realizzare una classifica delle auto maggiormente assicurate contro i furti, evidenziando poi le differenze che emergono si scala nazionale.
La pandemia di Covid-19 è uno dei più grandi eventi dannosi della storia sia per le aziende sia per gli assicuratori. Non è solo l'entità dei sinistri ad essere senza precedenti. È probabile che l'andamento degli indennizzi e l'esposizione al rischio si evolvano e cambino sia nel medio sia nel lungo periodo a seguito della pandemia.