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Studi e ricerche
Oltre la metà delle micro imprese italiane è intenzionata ad assumere personale nei prossimi sei mesi. Tuttavia, la crescita di occupazione è frenata dalle difficoltà, in molti casi dalla impossibilità, incontrate nel reperire le figure professionali necessarie all’attività aziendale.
Ogni quanto tempo cambiamo l’auto gli italiani e quanti veicoli acquistiamo nel corso della nostra vita? A rispondere ci hanno provato Facile.it e MiaCar attraverso un’indagine commissionata agli istituti di ricerca mUp Research e Norstat, scoprendo che, in media, gli italiani sostituiscono l’auto ogni 7 anni e mezzo e, sempre in media, gli automobilisti acquistano 5 vetture nell’arco della propria vita.
Nel report economico/settoriale dedicato all’Italia, Atradius prevede una crescita cumulativa di insolvenze e fallimenti aziendali in Italia (+4%) per la seconda metà dell’anno, con un trend in salita atteso anche per il 2022.
Nel 2020 ogni giorno sulle strade italiane sono stati rubati circa 70 motoveicoli (25.273 nell’intero anno), 3 ogni ora. Di questi solo 9.336, il 36%, hanno fatto ritorno a casa. In sei Regioni (Campania, Lazio, Sicilia, Lombardia, Toscana e Puglia) si è concentrato oltre l’80% del fenomeno. L’Honda SH è di gran lunga il modello preferito dai ladri, seguito da Liberty e Vespa.
Il lockdown e le restrizioni alla mobilità adottati dal governo per frenare la diffusione del Covid-19 sono la ragione del forte calo di incidenti sulla rete stradale italiana nel 2020.
Con l’aumentare delle varianti e l’inasprimento delle misure anti Covid in alcuni Paesi, dalla Farnesina è arrivata la raccomandazione a “Dotarsi di un’assicurazione sanitaria che copra anche i rischi connessi al Covid”.
Sono il prezzo e i consumi le caratteristiche maggiormente considerati dagli italiani prima di acquistare un’automobile. È quanto si rileva dalla ricerca commissionata da Facile.it e MiaCar agli istituti di ricerca mUp Research e Norstat.
Sham, società mutua specializzata in assicurazione e gestione dei rischi degli operatori sanitari e socio-sanitari, ha pubblicato insieme al Dipartimento di Management dell’Università di Torino, una ricerca sulla preparazione e consapevolezza del rischio informatico nella sanità italiana.
Continua a ridursi la percentuale di recupero delle auto rubate nel nostro Paese (38%), mentre crescono i veicoli che una volta rubati spariscono nel nulla. Negli ultimi 10 anni sono oltre 1 milione quelli di cui si sono perse le tracce, tra questi 682.000 autovetture, mentre la restante parte è composta da moto, veicoli commerciali leggeri e mezzi pesanti. Negli ultimi cinque mesi, con il venir meno delle restrizioni alla circolazione, sono tornati ad aumentare sensibilmente i furti di veicoli (+25%).
Il tradizionale report sulla Medmal di Marsh evidenzia come durante la pandemia siano aumentati i costi dei sinistri nella sanità pubblica. Secondo la 12° edizione del report si è registrato un balzo del numero di sinistri legati al Covid nei servizi sanitari di assistenza territoriale, passando da percentuali prossime allo 0% degli scorsi anni fino al 14% del periodo 2020-2021.
In un momento in cui le mascherine non sono più obbligatorie all’aperto, segno di una riapertura ormai quasi completata, la rilevazione di giugno del Cerved “Termometro delle famiglie” certifica un miglioramento del clima di fiducia delle famiglie italiane.
Comprare l’auto direttamente dallo smartphone? Secondo l’Osservatorio MiaCar - Facile.it, nel 2020 il 28% degli utenti che hanno acquistato online un’automobile nuova o a km zero lo ha fatto dal proprio smartphone.
Levatemi tutto ma non il mio smartphone, neanche a letto. L’esposizione alla luce blu emessa dagli schermi di TV, smartphone, tablet, computer ed e-reader può influire negativamente sul riposo notturno, inibendo la melatonina, l’ormone che induce il sonno. “Emma – The Sleep Company”, azienda specializzata nella produzione di sistemi per il sonno, ha pubblicato un’indagine condotta tra gli italiani per indagare i comportamenti circa l’utilizzo di device la sera a letto prima di addormentarsi.
È del 31% la percentuale degli italiani che dichiarano di non sentirsi molto al sicuro all’interno della sua abitazione, perché l’edificio in cui vive è magari vecchio o presenta qualche pericolo potenziale, e che afferma che non saprebbe bene come comportarsi e a chi rivolgersi nel caso in cui si verificasse un danno o incidente domestico.
La ricerca “Thales Global Data Threat Report 2021”, condotta da 451 Research, parte di S&P Global Market Intelligence rileva la grande preoccupazione che permane nelle aziende per i rischi legati alla sicurezza dei dipendenti che lavorano a distanza.