
Le ultime stime parlano di circa 160 milioni di dispositivi Internet fo Things utilizzati nel settore sanitario entro il 2020. Non solo i noti wearable device, ma anche i più sofisticati strumenti utilizzati per le analisi e la produzione di immagini, fino ai software gestionali delle anagrafiche dei pazienti. Insomma, il mondo della salute sarà sempre più online, in modo da sfruttare le tecnologie connesse e intelligenti disponibili sul mercato.
Secondo uno studio pubblicato da MarketResearch.com, la percentuale delle tecnologie IoT che verranno introdotte nel settore healthcare sfiora il 40%, con un valore di mercato complessivo di circa 117 miliardi di dollari ed una crescita del 15%. Un bottino estremamente ghiotto per i cyber criminali che hanno ben chiaro il valore dei dati dei pazienti che possono sottrarre alle aziende sanitarie: secondo una ricerca commissionata da IBM, ogni dato sottratto può generare danni mediamente di 400 dollari.
Gli attacchi informatici agli ospedali avvengono ormai con cadenza regolare. L’episodio più recente è avvenuto in Australia, dove il Melbourne Heart Group è stato colpito da un ransomware che ha codificato e bloccato tutti i dati dei pazienti per 3 settimane. Due anni fa, maggio del 2017, un altro ransomware di nome WannaCry è riuscito a inserirsi all’interno del sistema informatico sanitario britannico causando la cancellazione di 20.000 appuntamenti e operazioni.
La potenza dell’internet delle cose risiede infatti anche nella sua capacità di costituirsi come rete economica e capillare grazie a tutti i dispositivi IoT personali utilizzati da milioni di persone nel mondo, ogni giorno. A cominciare da speciali cerotti smart per chi soffre di diabete fino ai più largamente diffusi smartwatch la cui vendita nel 2019 è aumentata del 48% e che, nati con scopo non prettamente medico, sono di fatto potenti strumenti in grado di rilevare, registrare e analizzare parametri legati alla salute dall’attività fisica, al battito cardiaco, alla temperatura, all’insulina.
Grande vantaggio si riscontra anche nell’economicità e nella facilità di utilizzo di questi wearable che ne aumenta esponenzialmente la diffusione presso gli utenti. Tali dispositivi rappresentano un’occasione unica anche per il mondo della ricerca. Per la prima volta nella storia dell’uomo è possibile raccogliere enormi quantità di dati medici da ogni parte del mondo, facendoli convergere in data center dove possono essere elaborati e studiati.