Cyber Risk
L’Ivass ha avviato un’indagine conoscitiva sul grado di preparazione degli agenti e dei broker assicurativi nel gestire i rischi cyber e l’integrità dei dati e delle informazioni.
Secondo la rilevazione Global Threat Impact Index di giugno realizzata da Check Point Software Technologies, l’Italia è il 42° Paese al mondo più attaccato dagli hacker. Un peggioramento di ben otto posizioni (era al 50° posto nella precedente rilevazione) che certifica la crescente esposizione di aziende, amministrazione pubblica e cittadini ai cyber risk.
La percezione sui potenziali danni del cyber risk si sta velocemente diffondendo a livello globale sull’onda dei recenti attacchi dei pirati informatici. Contestualmente cresce la domanda di coperture assicurative per questa tipologia di rischi, soprattutto da parte delle aziende maggiormente strutturate.
Un cyber attack di portata mondiale potrebbe causare perdite economiche del valore di 53 miliardi di dollari. Una somma enorme, più o meno simile agli effetti prodotti nel 2012 dal ciclone Sandy.
La digitalizzazione delle informazioni e degli archivi, la diffusione dei social network, dei dispositivi mobili, delle tecnologie wi-fi e dei servizi cloud hanno contribuito a un sensibile aumento della vulnerabilità dei sistemi informatici e di conseguenza di attacchi cyber.
Secondo l’ultimo report di A.M. Best sul mercato assicurativo statunitense Property & Casualty, le coperture per i cyber risk sono ormai diventate un importante driver di crescita per le compagnie statunitensi P&C.
La Liguria, con una denuncia all’autorità giudiziaria ogni 246 abitanti, è la regione italiana con la più elevata frequenza di reati informatici, seguita da Molise (con 1 denuncia ogni 290 residenti) e Valle d’Aosta (1/294). È quanto emerge da un’analisi condotta da DAS, compagnia di Generali Italia specializzata nella tutela legale, che con “Difesa Web” assiste in giudizio i cittadini vittime di frodi informatiche e fornisce strumenti di monitoraggio per prevenire furti d’identità e altre truffe online.
In base ad una nuova ricerca dei Lloyd’s, il mercato assicurativo per i rischi speciali leader al mondo, le aziende colpite da un attacco cyber potrebbero dover sostenere una spesa molto più alta di quella prevista o per la quale sono preparate.
Nell’era dell’Industria 4.0 e dell’Intelligenza Artificiale, le macro aree di rischio aziendale per un risk manager non riguardano più soltanto impianti e macchinari - per i quali la sensoristica per la manutenzione predittiva ha aiutato ad anticipare un elevato numero di problematiche andando a monitorare i disfunzionamenti “a monte” - ma si sono decisamente spostate verso il “cyber”, sia in un’ottica di maggior sicurezza richiesta all’interno del sistema azienda che soprattutto in una di verifica del flusso informativo, sempre più veloce e incontrollato.
Il governo della Corea del Sud ha sottoscritto con il Consortium of Computer Emergency Response Team, un impegno per stimolare lo sviluppo delle assicurazioni cyber.
Nell'ultimo decennio gli incidenti nel trasporto marittimo che hanno causato perdite integrali sono diminuiti del 50%, soprattutto grazie alla maggiore attenzione posta dagli armatori sul fronte della sicurezza: è quanto emerge dalla 5° edizione di Safety & Shipping Review 2017 di Allianz Global Corporate & Specialty SE (AGCS), il rapporto che prende in esame le perdite marittime per imbarcazioni superiori a 100 tonnellate di stazza lorda.
L’agenzia Fitch Ratings si aspetta una crescita per il mercato delle assicurazioni cyber dopo l’attacco globale lanciato la scorsa settimana, ma suggerisce di non farsi prendere dall’ansia e di mantenere “un approccio cauto”.
Molte imprese europee e asiatiche non sono provviste di una copertura assicurativa adatta a tutelarle da attacchi informatici del tipo ransomware, come quelli lanciati a livello mondiale pochi giorni fa e che potenzialmente possono causare ingenti danni economici.
Ammonta a circa 50mila dollari in bitcoin il bottino raccolto dagli autori dell’attacco informatico su scala mondiale dei giorni scorsi, attraverso la diffusione del virus “wannacry” che ha infettato oltre 200 mila pc.
In un contesto caratterizzato da grandissima sensibilità per la sicurezza del paziente e con un’evoluzione giurisprudenziale e legislativa sempre più incisiva sotto il profilo del “an e del quantum”, oggi è richiesto un approccio più sofisticato nei confronti del mercato assicurativo e dei processi di gestione del rischio clinico più efficaci.