Con AXA Assicurazioni la quotazione diventa vocale. Infatti, è possibile chiedere all’assistente vocale di Google un preventivo per la protezione casa di AXA Assicurazioni. Sarà sufficiente pronunciare la formula “Ok Google, fammi parlare con AXA” e in poche parole si potrà avviare una conversazione vocale con “Letizia”, il chatbot di Nuova Protezione Casa e chiedere un preventivo della polizza, oltre a informazioni sulle garanzie.
Google ha raccolto i dati sanitari di milioni di pazienti in 21 stati americani, come parte del progetto Nightingale. È quanto rivela The Wall Street journal citando alcune fonti che spiegano come i dati raccolti vanno dai risultati di laboratorio, alle diagnosi dei medici e le informazioni sui ricoveri, oltre a dati personali di milioni di utenti completi di nomi e date di nascita.
Secondo lo studio annuale “Most Influential Brands” realizzato da Ipsos intervistando 4.550 italiani i brand in grado di influenzare maggiormente la vita delle persone sono Google, Amazon e Whatsapp. Seguono nella Top Ten marchi quali: PayPal, Microsoft, YouTube, Samsung, Facebook, Mulino Bianco e Visa.
Investimenti per 3 miliardi di euro nei prossimi due anni. È la cifra stanziata da Google per rinforzare i data center sparsi per l’Europa, portando a 15 miliardi di euro la cifra complessiva degli investimenti nelle infrastrutture internet europee dal 2007 a oggi.
Google pagherà al governo francese 965 milioni di euro per risolvere una controversia fiscale che si trascina da quattro anni.
Secondo quanto riporta il Financial Times, Google sarebbe finita nel mirino delle autorità di regolamentazione irlandesi per possibili violazioni delle norme sulla privacy.
Google ha rilasciato il sito fuchsia.dev, un dominio riservato all’omonimo sistema operativo che ha l’obiettivo di insegnare agli sviluppatori tutto quello che c’è da sapere su Fuchsia.
Generali Italia e Google hanno annunciato una partnership strategica basata sul cloud per lo sviluppo di prodotti e servizi personalizzati, l’evoluzione della tecnologia digitale a supporto delle reti e la trasformazione del modello di interazione con il cliente per garantire eccellenza e qualità del servizio.
Con lo sviluppo di Internet e degli smartphone sempre più potenti, anche il modo di orientarsi durante un tragitto, è cambiato. Se prima bastava seguire indicazioni o mappe cartacee, ora quasi tutti utilizzano i navigatori satellitari, disponibili o sugli smartphone o direttamente a bordo del veicolo.
Lo scorso 20 marzo l’autorità UE decise di comminare a Google una multa da 1,49 miliardi di euro per pratiche anticoncorrenziali nel mercato della pubblicità online attraverso AdSense.
Google torna alla carica del mondo delle assicurazioni e potrebbe presto avviare negli Stati Uniti un comparatore auto online. Il gigante di internet gestisce già un sito di comparazione di assicurazioni auto nel Regno Unito, Google Compare, avviato dopo aver acquisito ancora nel 2011 il sito BeatThatQuote.com.
Project Wing è l’azienda produttrice di droni appartenente a Google. Ma Project Wing è anche la prima azienda ad aver ottenuto il via libera dai regulator a volare in città per effettuare consegne per ora limitate a cibi, bevande e medicinali, nell’area nord di Canberra, capitale dell’Australia.
Per le compagnie assicurative tradizionali deve suonare un campanello d’allarme: le Big Tech, le grandi multinazionali tecnologiche come Amazon, Google, Facebook e Apple, si stanno muovendo per sbarcare nel settore assicurativo e a livello globale quasi 1 cliente su 3 è propenso ad acquistare da loro un prodotto assicurativo, in netto aumento rispetto al 2015, quando solo il 17,5% era disposto a farlo.
Waymo, la divisione di Alphabet (Google) specializzata nella tecnologia per la guida autonoma, e Jaguar Land Rover, marchio britannico di auto di alta gamma, hanno unito le forze e annunciato una nuova partnership per sviluppare quello che considerano “il primo veicolo premium e self driving totalmente elettrico al mondo”.
Uno dei principali motivi di preoccupazione degli italiani è lo stato di salute. Il 41% ha paura dell’insorgere di una grave malattia, il 36% teme la diffusione di pandemie o di trovarsi in situazione di precaria salute (28%).