La corte federale di Washington ha aperto il processo avviato dal governo degli Stati Uniti contro Google, accusata di aver abusato della posizione dominante del motore di ricerca.
Contrastare il fenomeno delle frodi online, con siti internet irregolari e inserzionisti che propongono polizze auto farlocche è un problema molto serio. Sono numerosi i consumatori che ne sono rimasti vittime. Da inizio anno, nella sua attività di monitoraggio della rete web, l’Ivass ha segnalato ben 140 siti fake.
L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha chiuso l'istruttoria per presunto abuso di posizione dominante nei confronti delle società Alphabet Inc., Google LLC, Google Ireland Limited e Google Italy S.r.l (Google) accettando gli impegni proposti.
Google ha avviato una serie di test in ospedale riguardanti Med-PaLM 2, un software di intelligenza artificiale progettato per rispondere alle domande mediche.
La Commissione europea ha informato Google della sua opinione preliminare secondo cui la società americana avrebbe violato le norme antitrust dell’UE distorcendo la concorrenza nel settore della tecnologia pubblicitaria, il cosiddetto “adtech”. La Commissione, nello specifico, ritiene che Google abbia favorito i propri servizi tecnologici di pubblicità online a scapito di fornitori concorrenti di servizi tecnologici pubblicitari, inserzionisti ed editori online.
L’Autorità Garante della Concorrenza ha avviato un’istruttoria nei confronti di Google ipotizzando un abuso di posizione dominante in violazione dell’articolo 102 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea.
Il sito web che utilizza il servizio Google Analytics, senza le garanzie previste dal Regolamento UE, viola la normativa sulla protezione dei dati perché trasferisce negli Stati Uniti, Paese privo di un adeguato livello di protezione, i dati degli utenti.
Un modello basato sull’Intelligenza Artificiale per prevedere l’arrivo di pioggia entro 1 ora e mezza. I ricercatori di Google ci stanno lavorando da tempo e secondo i primi test, il modello sembra funzionare, secondo quanto si legge sulla rivista di settore Nature.
Google ha firmato con gli editori francesi il primo accordo quadro in Europa con cui il colosso del tech riconoscerà un corrispettivo per la lettura degli articoli.
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un’istruttoria nei confronti di Google ipotizzando un abuso di posizione dominante. Secondo una nota dell’Antitrust Google avrebbe violato l’articolo 102 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea per quanto riguarda la disponibilità e l’utilizzo dei dati per l’elaborazione delle campagne pubblicitarie di display advertising, lo spazio che editori e proprietari di siti web mettono a disposizione per l’esposizione di contenuti pubblicitari.
In uno dei momenti più difficili dal punto di vista sanitario a livello planetario, Google è pronta a entrare a due piedi nel mercato delle assicurazioni sanitarie. Verily Life Sciences, società di health care e life science creata nel 2015 e di proprietà di Alphabet, la holding cui fa riferimento Google, ha infatti creato la nuova società controllata “Coefficient Insurance Company”, in collaborazione con Swiss Re che sarà uno degli azionisti di minoranza.
Anche Google punta a diventare un provider di servizi bancari. Il colosso di Mountain View sta infatti lavorando a un progetto portato avanti in collaborazione con Citigroup e Stanford University che punta ad offrire nel 2020 un vero e proprio conto corrente, chiamato Cache.
Con AXA Assicurazioni la quotazione diventa vocale. Infatti, è possibile chiedere all’assistente vocale di Google un preventivo per la protezione casa di AXA Assicurazioni. Sarà sufficiente pronunciare la formula “Ok Google, fammi parlare con AXA” e in poche parole si potrà avviare una conversazione vocale con “Letizia”, il chatbot di Nuova Protezione Casa e chiedere un preventivo della polizza, oltre a informazioni sulle garanzie.
Google ha raccolto i dati sanitari di milioni di pazienti in 21 stati americani, come parte del progetto Nightingale. È quanto rivela The Wall Street journal citando alcune fonti che spiegano come i dati raccolti vanno dai risultati di laboratorio, alle diagnosi dei medici e le informazioni sui ricoveri, oltre a dati personali di milioni di utenti completi di nomi e date di nascita.
Secondo lo studio annuale “Most Influential Brands” realizzato da Ipsos intervistando 4.550 italiani i brand in grado di influenzare maggiormente la vita delle persone sono Google, Amazon e Whatsapp. Seguono nella Top Ten marchi quali: PayPal, Microsoft, YouTube, Samsung, Facebook, Mulino Bianco e Visa.