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Nel 2020 circa il 76% dei redditi lordi individuali (al netto dei contributi sociali) non supera i 30.000 euro annui. Di questi, circa la metà si colloca tra 10.001 e 30.000 euro annui, oltre un quarto è sotto i 10.001 euro e soltanto il 3,7% supera i 70.000 euro. È quanto si rileva dall’indagine Istat “Reddito e condizioni di vita”.
Le prestazioni erogate dal sistema pensionistico italiano nel 2021 sono state pari a 313 miliardi di euro e hanno interessato oltre 16 milioni di pensionati. Lo si legge nel rapporto pubblicato dall’Istat che analizza la spesa pensionistica in Italia nel 2021.
Per molte aziende italiane il peggio è ormai passato, nonostante “la crisi associata alla pandemia sia stata molto profonda e concentrata in alcuni settori di attività”, si legge nel rapporto annuale dell’Istat pubblicato pochi giorni fa.
A gennaio l’Istat ha rilevato, per il secondo mese consecutivo, una flessione congiunturale della produzione industriale. Il calo è comune a tutti i principali settori di attività.
Nel 2021 il numero totale di fallimenti è cresciuto del 18,5% rispetto al 2020 ma rimane al di sotto dei livelli osservati negli anni precedenti l’emergenza sanitaria. Lo ha reso noto l’Istat precisando che si tratta di un dato grezzo.
L’Istat informa che nel terzo trimestre 2021 l’indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche in rapporto al Pil è stato pari al -6,2% (-9,8% nello stesso trimestre del 2020).
Secondo le stime dell’Istat nel 2020 sono oltre 2 milioni le famiglie in povertà assoluta (il 7,7% del totale) per un numero complessivo di oltre 5,6 milioni di individui, in significativo aumento rispetto al 2019 quando l’incidenza era pari al 6,4%.
Voglia di vacanza. Un italiano su due vuole fare le valigie e partire, Covid o non Covid. Lo si rileva da un’indagine sulle intenzioni degli italiani di effettuare vacanze nel periodo giugno-settembre 2021, condotta dall’Istat con la collaborazione del ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS).
Il report redatto dall’Istat “La soddisfazione dei cittadini per le condizioni di vita, nel 2020”, ci restituisce un’immagine contradditoria. Da un lato gli italiani si mostrano soddisfatti del proprio tenore di vita personale, dall’altro però 1 famiglia su 3 deve far fronte al peggioramento della proprio situazione economica.
Sono le donne e i giovani i soggetti che soffrono maggiormente la pandemia.
Sette imprese italiane su dieci tengono comportamenti sostenibili. Lo rileva dal rapporto Istat su “Sostenibilità nelle imprese: aspetti ambientali e sociali”. Nel 2018 erano 712 mila le imprese (68,9% delle imprese con 3 e più addetti) che dichiaravano di essere impegnate in azioni per il miglioramento del benessere lavorativo dei dipendenti; 688 mila (66,6%) di svolgere azioni per ridurre l’impatto ambientale delle proprie attività, mentre 670 mila (64,8%) si sono attivate per migliorare il livello di sicurezza all’interno della propria impresa o nel territorio in cui operano. Quasi un terzo realizzava iniziative di interesse collettivo esterne all’impresa.
Il report “Le spese per i consumi delle famiglie” pubblicato dall’Istat stima in 2.560 euro la spesa media mensile delle famiglie residenti in Italia, una somma sostanzialmente in linea con il 2018 (-0,4%) e ben lontana dai 2.640 euro del 2011, cui avevano fatto seguito due anni di forte contrazione non recuperata negli anni successivi.
Il lungo periodo di emergenza sanitaria potrebbe avere tra i suoi effetti anche quello di accelerare il cosiddetto fenomeno delle “culle vuote”. Lo si rileva dalla documentazione consegnata da Istat nell’audizione sul Def davanti alle commissioni Bilancio di Senato e Camera.
I residenti in Italia over 75 al primo gennaio 2019 sono oltre 7 milioni (7.058.755), l’11,7% del totale della popolazione, donne nel 60% dei casi.
Secondo le analisi dell’Istat, nel terzo trimestre dell’anno il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti dello 0,4%. Di conseguenza, la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è diminuita di 0,1 punti percentuali scendendo all’8,9%.