Catastrofi naturali
C’è gran fermento negli ultimi giorni sulle polizze Cat Nat. Tra le fughe in avanti, subito stoppata, del ministro Musumeci di renderle obbligatorie anche per le abitazioni private, il governo ha ribadito invece i termini per le aziende che dovranno sottoscrivere una polizza entro la fine dell’anno. Provvedimento, che seppure conterrà una modalità di atterraggio più morbido, si parla di un cuscinetto di 90 giorni, non piace al mondo produttivo. il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, ha sollevato una questione delicata: “Potrebbe succedere che nei territori più esposti al rischio, gli industriali non investano più. Ciò vuol dire desertificare pezzi del territorio e non ce lo possiamo permettere”.
Mentre l’Emilia Romagna subisce le conseguenze dell’ultima alluvione, sugli assicurati di tutta Italia si abbattono le conseguenze assicurative delle passate intemperie. I rincari annuali delle polizze poste a protezione delle catastrofi naturali e degli eventi naturali (come sono classificate, ad esempio, le grandinate) variano, da compagnia e compagnia, tra il 10 e il 40 per cento (nelle aree più a rischio del Paese).
Intervenuto a Roma all’High-Level Insurance Conference dell'Ania dedicata agli eventi catastrofali, il direttore esecutivo di Eiopa, l’Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali, ha detto che i partenariati assicurativi pubblico-privati consentono di mitigare i rischi in casi di catastrofi naturali e allo stesso tempo a ridurre le conseguenze negative sul Pil di un paese colpito da un disastro naturale: “Senza copertura assicurativa il Pil precipita e per lungo tempo” in seguito a un evento catastrofale, mentre l’impatto è inferiore in presenza di coperture. In un Paese con un sistema di assicurazione contro le calamità naturali “la ripresa è più veloce perchè le assicurazioni possono favorire una ricostruzione rapida”.
Humanity Insured, nuova organizzazione non-profit basata nel Regno Unito e negli Stati Uniti, è stata costituita per aiutare le comunità vulnerabili a diventare più resilienti agli impatti dei cambiamenti climatici attraverso l'uso di soluzioni assicurative efficaci.
Dopo i significativi aumenti del 2022 e del 2023, i rinnovi del 1° giugno 2024 mostrano una lieve inversione di tendenza, anche grazie alla rilevante flessione nella sinistralità da primary perils (uragani, terremoti, eruzioni vulcaniche) negli Stati Uniti.
I dati dello studio appena pubblicato da Munich Re parlano chiaro: il riscaldamento globale aumenta le perdite dovute a catastrofi naturali.
Chubb ha dichiarato un reddito da sottoscrizione P&C pari a 1,42 miliardi di dollari nel secondo trimestre del 2024, con un combined ratio dell'86,8%, nonostante un aumento delle perdite catastrofali ante imposte che, al netto della riassicurazione, sono state pari a 580 milioni di dollari.
Dal 2022 Ivass conduce un’attività di monitoraggio a cadenza annuale annuale sui rischi da catastrofi naturali e di sostenibilità che coinvolge tutte le imprese del mercato assicurativo italiano.
Secondo Aon, le perdite economiche totali causate da eventi catastrofici naturali hanno raggiunto i 117 miliardi di dollari nella prima metà del 2024, di cui almeno 58 miliardi di dollari, ovvero circa il 50%, sono stati coperti da assicurazione, determinando uno dei gap di protezione semestrali più bassi di sempre.
Una eventuale tempesta spaziale potrebbe costare agli assicuratori anche più di un uragano da record. Secondo un report di Bloomberg Intelligence, la tempesta spaziale a cui si è assistito nei giorni di maggio potrebbe essere solo un assaggio di ciò che potrebbe avvenire in futuro.
L'Asia è stata “la regione al mondo più colpita da disastri legati al clima” nel 2023, con inondazioni e tempeste che hanno causato il maggior numero di vittime e perdite economiche. Lo rende noto nel suo rapporto annuale l'Organizzazione meteorologica mondiale delle Nazioni Unite.
Aon ha pubblicato il 2024 Climate and Catastrophe Insight Report che rivela come le 398 catastrofi naturali a livello globale abbiano causato perdite economiche per 380 miliardi di dollari nel 2023 (rispetto ai 355 miliardi di dollari nel 2022), il 22% in più rispetto alla media del XXI secolo, guidata da terremoti significativi e tempeste convettive che si sono verificate negli Stati Uniti e in Europa.
A livello mondiale, nel 2023 le catastrofi naturali hanno causato perdite per circa 250 miliardi di dollari (come l’anno precedente), con perdite assicurate per 95 miliardi di dollari (l’anno precedente 125 miliardi).
Anche nel 2023 le catastrofi naturali batteranno diversi record. Secondo le stime dello Swiss Re Institute, l’elevata frequenza di eventi di gravità medio-bassa comporterà perdite assicurate per oltre 100 miliardi di dollari, tra cui spiccano le tempeste convettive.
Secondo una recente indagine condotta da Nielsen per conto di Prima Assicurazioni, gli italiani temono sempre di più gli effetti dei cambiamenti climatici e si sentono sempre meno sicuri. Questo “sentire” emerge da circa il 60% delle persone intervistate, accelerando anche la corsa a strumenti assicurativi ad hoc in grado di mitigare l’eventuale impatto di tali eventi sul proprio bilancio familiare.
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