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I “catastrophe bonds” sono dei particolari strumenti finanziari che permettono di trasferire il rischio di catastrofi naturali dagli assicuratori agli investitori: questi ultimi ricevono interessi molto alti, ma se l’evento si verifica il patrimonio è perso (in parte o in toto, dipende dai singoli contratti) e viene destinato a ripagare i danni degli assicurati.
Duecento anni di storia di Reale Mutua Assicurazioni, ripercorsi attraverso 10 mila documenti. È questo il patrimonio raccolto nell’archivio storico della compagnia assicurativa, che è stato inaugurato a Torino, all’interno del seicentesco Palazzo Biandrate Aldobrandino di San Giorgio, acquistato da Reale Mutua nel 1877 e sede della società fino al 1933.
La scorsa settimana si è tenuto il “Millennial Forum 2016” organizzato dalla Wealth Management Association, in cui diversi esponenti del mondo finanziario - dal settore bancario a quello assicurativo - si sono confrontati sulle sfide rappresentate dal ricambio generazionale in corso. La generazione dei “Millennials” infatti è fonte di notevole preoccupazione per gli addetti ai lavori, in quanto presenta caratteristiche comportamentali completamente diverse da quelli che sono gli attuali clienti a cui il business si rivolge.
Continua a crescere il mercato europeo delle assicurazioni Rc professionali. Una fase di sviluppo che, secondo una ricerca condotta da Finaccord è destinata a continuare anche nei prossimi anni.
La canadese Manulife Financial Corporation ha annunciato di voler portare in Europa la sua branca Manulife Asset Management, e ha già iniziato ad ampliare le sue attività nel Regno Unito.
La normativa che disciplina le collaborazioni tra intermediari è evoluta negli ultimi anni in termini meno restrittivi. La maggiore libertà di manovra ha aperto nuove possibilità per sviluppare l’attività distributiva generando nello stesso tempo alcuni interrogativi, per esempio in materia di responsabilità solidale tra intermediari.
La compagnia lussemburghese Colonnade Insurance Sa ha segnalato ad Ivass di aver riscontrato due proposte di polizze fideiussorie contraffatte a proprio nome, che però riportano dati non corretti riguardanti l’indirizzo della sede legale della società.
Le compagnie di assicurazioni italiane sono in buona salute, come dimostrano i 6 miliardi di utili e il Roe 2015 che ha sfiorato il 10% nel comparto vita e ha superato il 7% nei danni.
I settori bancario e assicurativo stanno iniziando negli ultimi tempi a interfacciarsi con la tecnologia mobile, con un ritardo di diversi anni su altri comparti. Il gap è giustificabile se si pensa che devono sottostare a regolamentazioni estremamente rigide, dunque la libertà d’innovazione è molto limitata.
L’Antitrust, nel corso del 2015 e nei primi 5 mesi del 2016 ha comminato sanzioni per 433 milioni di euro in difesa della concorrenza, mentre quelle in materia di tutela del consumatore ammontano a 71 milioni.
“Può il welfare costituire un motore per l’economia?”: per rispondere a questo interrogativo e stimolare il dibattito Assoprevidenza e Itinerari Previdenziali, in collaborazione con Percorsi di Secondo Welfare, e con il sostegno di AON e DLA Piper, hanno realizzato un Quaderno di approfondimento che riprende e sviluppa i contenuti del workshop “Il Welfare come motore dell’economia: domiciliarità e servizi alla persona”, che si è tenuto il 12 maggio 2016 a Napoli, in occasione della Giornata Nazionale della Previdenza e del Lavoro.
Secondo le statistiche diffuse dall’Association of British Insurers (ABI) in collaborazione con Group Risk Development, lo scorso anno è stato pagato il 97% dei reclami pervenuti alle compagnie assicurative (dati relativi al mercato UK).
Secondo una recente indagine Willis Towers Watson, l’Italia rispetto agli altri paesi rimane ancora indietro nelle applicazioni di strategie di lavoro agile.
Non migliora la situazione dei ritardi nei pagamenti nell’area Asia-Pacifico. Secondo un report realizzato da Coface, nel 2015 circa 7 imprese su 10 hanno dovuto affrontare ritardi di pagamento, in seguito alle “difficoltà finanziarie dei clienti” (52%), alla “concorrenza feroce che influisce sui margini” (35,6%) e alla “mancanza di risorse finanziarie” (26,4%).
L’Insurance Information Institute ha recentemente analizzato i dati occupazionali relativi alle diverse aree del settore assicurativo, con lo scopo di capire quanto questo business sia in grado di esercitare potere attrattivo sui giovani. La capacità di attirare a sé nuovi talenti è infatti un requisito indispensabile per ogni industria che vuole evolvere e continuare a innovarsi.