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Studi e ricerche
Italiani in prima linea nella manutenzione della propria auto. Sarà colpa della crisi e della volontà di risparmiare qualche euro oppure puro piacere e dedizione? L’Osservatorio Linear dei Servizi nell’ultima ricerca commissionata a Nextplora ha messo in luce la propensione degli automobilisti italiani verso la cura e la manutenzione delle proprie autovetture. Dal controllo dei livelli dei liquidi (56%) alla ricerca dell’assicurazione auto in prima persona (72%) passando dal 57% che pulisce la propria automobile autonomamente, gli italiani risultano virtuosi.
Sempre più spesso si sente parlare di turismo sanitario come di un fenomeno in crescita, specie per l’odontoiatria. Ma quella di farsi curare in un paese straniero è davvero un’opportunità che piace agli Italiani?
La maggioranza degli intervistati (54%) dichiara in maniera netta che non lo farebbe mai mentre solo il 6% afferma di essersi affidato a questo tipo di soluzione. Il 17%, inoltre, non esclude a priori questa possibilità.
Il 76% dei conducenti morti sulle strade italiane ha più di 30 anni, ma associazioni, politici e mass-media continuano a puntare solo sul mondo giovanile. I dati emergono da un’indagine del portale SicurAUTO.it che ha analizzato i recenti dati Aci-Istat sugli incidenti stradali.
I conducenti under 30 deceduti nel 2011 rappresentano solo il 24,3% del totale. Un dato che di certo non cancella l’elevato rischio legato ai giovani, ma che apre ad una profonda riflessione sulle logiche sino adesso adottate.
L’accorpamento delle province che, secondo il decreto legge approvato dal governo Monti dovrebbero scendere dalle attuali 86 a 51, spingerà in alto i premi Rc Auto. Secondo uno studio realizzato dal comparatore Facile.it l’effetto di questa manovra potrebbe essere particolarmente pesante sul fronte degli aumenti delle polizze Rc Auto. Oltre 1,5 milioni di assicurati residenti soprattutto al Nord, potrebbero vedersi aumentare del 2% il premio della polizza, per via della variazione dell'imposta provinciale sulle assicurazioni auto.
Italiani popolo all’antica e rispettosi delle tradizioni? Forse si, ma non quando si parla di auto e tutto ciò che vi gira intorno. L’Osservatorio Linear dei Servizi nell’ultima ricerca commissionata a Nextplora ha infatti evidenziato il forte approccio web/social legato al mondo delle automobili. Il risultato? Quando si tratta di cercare informazioni per la scelta della nuova auto, ad esempio, il canale più utilizzato è il “mondo online” (92%). Web, forum e social network la fanno ora da padroni, recarsi dal concessionario (36%) e informarsi su riviste di settore (22%) sembrano ormai “acqua passata”. Uno scenario multimediale che rispecchia ad hoc gli ultimi dati diffusi da Audiweb riferiti al primo semestre 2012 che indicano in 38 milioni gli italiani che accedono alla Rete da qualsiasi luogo e device, ovvero ben il 79,9% della popolazione. Universo donna sempre più online nel giorno medio, con 5,3 milioni di donne collegate almeno una volta da computer.
Nel terzo trimestre dell’anno risultano in aumento i casi di mancato pagamento nel nostro Paese. È quanto si rileva dall’ultimo report trimestrale di Euler Hermes Italia sugli andamenti dei pagamenti delle imprese italiane. Si tratta di un’attenta analisi condotta su ogni singola Regione, comprensiva di un approfondimento per i diversi settori merceologici, che ha come base il monitoraggio giornaliero dei pagamenti tratto dalla banca dati Euler Hermes Italia, costituito da circa 450.000 aziende.
Vanno sempre di fretta, ma le donne sanno come trovare il tempo per tutto escogitando nuovi rimedi! Fra questi il più gettonato è truccarsi in auto, approfittando delle soste fra un semaforo rosso e l’altro. Secondo un’indagine condotta dal Centro Studi e Documentazione Direct Line, infatti, in Italia più di una donna su 10 (15%) ammette di truccarsi mentre è al volante. Le donne italiane sono sempre più simili agli uomini in fatto di motori; dichiarano di essere fanatiche della propria auto come i colleghi maschi ma con una marcia in più quando si tratta di sicurezza e i dati degli incidenti lo dimostrano. Eppure si perdono un po’ quando si tratta di make up: la vanità, si sa, è un punto debole del gentil sesso.
Strutture pubbliche o private: a chi si rivolgono gli italiani quando si occupano della propria salute?
Per un ampio ventaglio di prestazioni emerge un diffuso utilizzo delle strutture private, di cui gli italiani apprezzano i tempi rapidi, il servizio ed il comfort. Inoltre già da tempo gli italiani attribuiscono una maggiore competenza agli specialisti che lavorano nelle strutture private (così si è espresso l’82% del campione).
Si sa che in tempi di crisi ogni occasione di risparmio non va trascurata. Una regola che vale soprattutto per le polizze RC Auto, vissuta dalla maggioranza degli italiani solamente come una tassa in più. Secondo una analisi realizzata dal comparatore online Facile.it, circa 2,5 milioni di italiani, pari all’8% degli assicurati, al momento di sottoscrivere la polizza opta per la guida esclusiva.
“Il ricorso all’opzione di guida esclusiva – spiega Mauro Giacobbe, Responsabile Business Unit Assicurazioni di Facile.it – viene spesso visto dal cliente come un “trucco” per ottenere uno sconto sulla rata, ma sebbene si pensi a risparmi notevoli, nella realtà dei fatti questo non arriva al 5%. Decisamente troppo poco per esporsi al rischio di un incidente causato da un conducente (magari il coniuge) non dichiarato all’atto dell’assicurazione”.
Secondo il risultato della ricerca Stetoscopio - il sentire degli assicurati italiani realizzato da Quixa, con la collaborazione di Mps Marketing Problem Solvine per misurare il comportamento degli automobilisti al momento di far riparare il veicolo danneggiato, sette italiani su dieci non disdegnano il “servizio a domicilio” con presa e riconsegna a casa dell’auto da riparare. Il 50% degli intervistati non sa, però, di poter usufruire gratuitamente di questi servizi ricorrendo ai circuiti di carrozzerie convenzionate con la propria compagnia di assicurazione.
Juan si sveglia verso le otto del mattino, e lo fa come quasi tutti gli spagnoli: utilizza la sveglia del suo cellulare. È solo l’inizio di una serie di operazioni di routine quotidiana che ha assegnato al suo cellulare. Mentre fa colazione, legge alcuni articoli di giornale, chatta e controlla se qualcuno ha lasciato un messaggio su Facebook o Twitter. Tutto dal suo telefonino.
Oggi è il suo primo giorno di vacanza e sta andando a Roma, ecco perché è felice. Mentre si veste, il suo cellulare sta suonando uno dei suoi brani preferiti, che può ascoltare tutte le volte che vuole grazie al suo account Spotify Premium.
Avere una persona accanto che critica la nostra guida? Secondo un’indagine condotta dal Centro Studi e Documentazione Direct Line, succede al 56% degli italiani. Più di un italiano su due infatti ‘subisce’ i giudizi, non sempre richiesti del proprio compagno di viaggio.
Tra i suggerimenti più frequenti che si ricevono dai passeggeri troviamo al primo posto la moderazione della velocità (15%) e il mantenere le corrette distanze di sicurezza (10%), mentre l’8% viene pregato di fare attenzione al comportamento degli altri automobilisti sulla strada.
Ma gli avvertimenti non finiscono qui: il 7% degli intervistati viene spesso criticato per il parcheggio, il 5% del campione viene, giustamente, redarguito per scarsa attenzione o per l’uso del cellulare alla guida mentre al 4% viene spesso ricordato di fare attenzione ai segnali stradali o di cambiare marcia con più solerzia.
Da buoni italiani il temperamento focoso si fa sentire anche in questo caso: il 3%, infatti, ammette di subire sgridate furibonde da parte del proprio partner nel momento in cui viene colto sul fatto a guardare un’altra donna o un altro uomo!
Le più gelose sono le donne: il 5% si lamenta con il partner mentre solo 1 su 100 ammette di essere stata ripagata con la stessa moneta. Al contrario, in materia di parcheggio, sono gli uomini ad essere più critici con l’altro sesso (9%), mentre le donne risultano più indulgenti (4%).
Ma come reagisce la maggioranza degli italiani alle critiche sulla propria guida? il 36% ammette ormai di fare finta di nulla e di essere abituato alle critiche, mentre il 31% del campione, tra cui gli under25 in maggioranza (41%), si dice felice di essere assistito alla guida e di seguire i consigli. Molto meno democratico il 17% degli intervistati che confessa di essere stato più volte tentato dal fermare l’auto e invitare a scendere il ‘grillo parlante’ di turno, e il 10% che, di fronte alle critiche, si inalbera e inizia a litigare. Un escamotage efficace? Alzare il volume della radio per tentare di coprire il ‘rumore’, come dichiara di fare il 6% degli italiani.
L’indagine di Direct Line offre anche un interessante spaccato regionale sulle lamentele che i passeggeri rivolgono di più agli automobilisti: ai romani (20%) viene maggiormente consigliato di fare attenzione alle altre macchine, mentre ai torinesi (17%) viene richiesto di rispettare i limiti di velocità. Scarsa attenzione ai segnali stradali viene contestata ai veronesi (17%), mentre cagliaritani (13%) e palermitani (12%) sono tra i più redarguiti per l’uso del cellulare alla guida. I più criticati nei parcheggi? Indubbiamente fiorentini (15%) e milanesi (11%), mentre a bolognesi (13%) e bresciani (10%) viene maggiormente criticato il mancato rispetto della distanza di sicurezza.
‘È importante essere sempre concentrati e attenti durante la guida, per evitare errori che possano compromettere la sicurezza nostra e dei passeggeri che viaggiano con noi – commenta Barbara Panzeri, Direttore Marketing Direct Line – per questo, a volte, chi ci siede accanto tende ad ammonirci per le piccole distrazioni che ci possono capitare al volante. E’ bene però non esagerare e non essere aggressivi, anche perché in questo modo si otterrebbe l’effetto contrario e si contribuirebbe a far distrarre il guidatore’.
L’agenzia di rating internazionale A.M. Best ha appena realizzato un report speciale sul mondo assicurativo dove si sottolinea come il comparto danni sia stato interessato, in Italia, da varie trasformazioni di natura legislativa ma anche coinvolto in diverse operazioni di fusioni societarie. Tutto questo mentre i problemi economici del Paese continuano a limitare la richiesta di coperture.
Il report, dal titolo “Si profilano nuovi scenari per il settore assicurativo danni italiano”, rileva la crescita del settore nel 2011, con una raccolta premi in aumento del 2.1% a circa 36,4 miliardi di euro. Sam Dobbyn, dirigente della società, ha così commentato: “L’incremento dei premi dei rami Rc Auto e Kasco, che rappresentano il 57% dei totale dei premi danni nel 2011, è stato il maggior contributore della rinnovata crescita del settore. Le compagnie di assicurazione hanno continuato ad aumentare le tariffe anche nel 2012 sebbene in misura minore rispetto agli anni precedenti”.
L’auto elettrica? Piace agli italiani ma è ancora troppo cara. Secondo un’indagine condotta da SuperMoney, portale per il confronto delle assicurazioni auto le auto ecologiche permettono di risparmiare fino a mille euro all’anno rispetto alle tradizionali. Tuttavia, rimangono un prodotto d’élite.
L’analisi di SuperMoney ha messo a confronto i costi di mantenimento di due auto quasi del tutto identiche, a parte la fonte di alimentazione: la Citroen C-1, a benzina e la Citroen C-Zero, elettrica. Le prime differenze si notano a cominciare dall’assicurazione auto: confrontando le polizze assicurative per queste due vetture, emerge che con l’auto elettrica è possibile risparmiare fin oltre il 30% sui costi. Passando alla voce “imposte”, si scopre che il risparmio arriva al 100% con l’auto elettrica: le quattro ruote alimentate a corrente sono infatti esenti dal bollo per un periodo di 5 anni. A partire dal sesto anno si paga soltanto il 75% dell’imposta, ma in alcune regioni è prevista l’esenzione totale permanente. I risparmi più consistenti, naturalmente, riguardano l’alimentazione. Per la C-Zero, il costruttore stima costi pari a 1,5 euro ogni 100 chilometri percorsi; con la C-1, ai prezzi attuali della benzina, si spenderebbero circa 8,6 euro ogni 100 chilometri: a conti fatti, il risparmio supera l'80%.
Sarà per il rispetto dell’ambiente, sarà per ridurre i costi della benzina e dell’auto o semplicemente per fare movimento, fatto sta che in Italia il numero dei pedoni è in continuo aumento. Secondo gli ultimi dati (rapporto ACI – Censis Servizi 2011) gli italiani che scelgono di spostarsi a piedi sono arrivati al 42,4%, rispetto al 35,5% del 2010. Dietro a questo trend positivo, utile sia per la salute degli italiani che dell’ambiente, si nascondono però numerose insidie, che l’Osservatorio Linear dei Servizi ha cercato di individuare attraverso una ricerca commissionata a Nextplora. Se infatti il numero di incidenti stradali è in diminuzione, secondo l’ultimo rapporto Aci il numero di decessi di pedoni sulle nostre strade è aumentato del 3%. Il peggiore in Europa. Secondo il 60% degli italiani pericolo numero uno sono gli scooter, che transitano sui marciapiedi sfrecciando fra i pedoni passando rasente ai portoni delle case, dai quali potrebbero uscire persone. Per quanto riguarda invece le auto, per il 56% degli intervistati sono pericolose in quanto tendono a non fermarsi in vista delle strisce pedonali, per il 55% accelerano addirittura l’andatura mettendo a repentaglio la sicurezza dei pedoni e per il 38% non rispettano i limiti di velocità. Per chiudere il quadro negativo infine gli italiani puntano il dito sui comportamenti scorretti dei guidatori sia di auto che di moto: la sosta selvaggia è per il 51% dei pedoni ciò che proprio non sopportano delle auto, così come la sosta sui marciapiedi degli scooter, odiata dal 35% degli intervistati.