Cina
Come anticipato da AsefiBrokers, Allianz China Holding, società interamente posseduta dal gruppo assicurativo Allianz, inizierà ad operare a Shanghai a partire dal prossimo giovedì 16 gennaio, con un capitale sociale di circa 392 milioni di dollari.
Il Regulator del mercato cinese CBIRC sta mettendo a punto un sistema di classificazione per gli intermediari assicurativi che dovrebbe essere introdotto nel corso del 2020.
La Cina rileva la crescente presenza di assicurazioni e banche straniere sul mercato locale.
Il gruppo britannico Aviva manterrà la sua presenza a Singapore e continuerà a sviluppare l’attività assicurativa sul mercato cinese. Aviva spazza via le speculazioni delle ultime ore che annunciavano per imminente la vendita delle operazioni a Singapore e del business asiatico che avrebbe permesso di incassare almeno 3 miliardi di dollari.
Le compagnie di assicurazioni cinesi continuano a crescere. Secondo i dati resi noti dalla Commissione di Regolamentazione Bancaria e Assicurativa della Cina, nei primi nove mesi dell’anno il totale delle attività ha raggiunto circa 2.860 miliardi di dollari, per un incremento dell’8,9% dall’inizio dell’anno.
Sarà Allianz la prima compagnia di assicurazioni interamente straniera operante in Cina, la seconda maggiore economia mondiale.
Niente più tour de force per i turisti cinesi nel nostro Paese. Il mordi e fuggi al solo scopo di toccare le più rinomate città italiane sembra essere arrivato al tramonto.
La Cina ha deciso di aprire ulteriormente il settore assicurativo e quello bancario agli investitori esteri.
Ping An Insurance è stata selezionata per il Dow Jones Sustainability Emerging Markets Index (DJSI) del 2019. Ping An, è la prima compagnia assicurativa cinese a far parte dell’indice mondiale della sostenibilità. Lanciato nel 1999, il DJSI è l’indice che valuta le performance delle società quotate mondiali che seguono principi di sostenibilità.
Gli hacker cinesi hanno messo nel mirino la ricerca medica e farmaceutica, concentrando le proprie attenzioni sugli sviluppi della ricerca sul cancro. È quanto sostiene Luke McNamara, Principal analyst di FireEye, azienda americana attiva nel settore della sicurezza informatica, a seguito della pubblicazione del report “Double Dragon, APT41, a dual espionage and cyber crime operation”.
Una possibile escalation globale della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina potrebbe costare al commercio mondiale, da qui alla fine del 2020, circa 1.500 miliardi di dollari per mancati scambi commerciali. La cifra corrisponde all’azzeramento del valore dell’export dell’Italia per circa tre anni.
Accettare l’entrata del 5G cinese nelle reti occidentali è altamente pericoloso, perché Pechino “ha sviluppato tecnologie e software per monitorare i suoi cittadini e tutto quello che fanno: che dicono, quanto guadagnano, cosa comprano”.
La quota di mercato delle compagnie assicurative straniere operanti in Cina è cresciuta al 6,48% dello scorso mese di aprile, in rialzo di 1,78 punti percentuali rispetto all’anno precedente, ha detto l’Insurance Association of China.
L’iniziativa Belt and Road (BRI) per le Nuove Vie della Seta è diventata un “vettore” delle attività di cyberspionaggio cinese. Ad affermarlo è un rapporto della società di cybersecurity Usa FireEye, che in passato ha fornito interessanti notizie su questo specifico settore dell’espansione dell’influenza di Pechino.
Secondo anticipazioni della stampa, il Regulator cinese avrebbe pubblicato una serie di nuove regole che renderebbero più facile alle compagnie di assicurazioni il trasferimento di capitali in valuta estera in Cina.