Cyber Risk
Si va sempre più affermando tra i gruppi di criminali cyber specializzati in ransomware la strategia della doppia estorsione, attraverso la realizzazione di siti di data leak, dove caricare e diffondere documenti sensibili delle aziende vittime che non vogliono pagare le richieste di riscatto per ottenere un Decryptor.
I clienti delle piattaforme di streaming sono diventati un boccone ricercato dagli hacker che riservano ai clienti di Netflix le maggiori attenzioni.
Nel corso del 2019 si è registrato un incremento dell’83% delle notifiche di sinistri cyber standalone nella regione Continental Europe.
La transizione repentina di molte aziende al remote working e l’esigenza improvvisa di gestire gran parte delle attività a distanza, a seguito dell’emergenza Covid, ha spostato di fatto in modo massiccio operazioni e processi in ambito digitale e fatto emergere nuove vulnerabilità in un brevissimo lasso di tempo. Si tratta di cambiamenti che avrebbero richiesto anni per essere implementati correttamente all’interno delle aziende, ma che hanno fatto irruzione senza possibilità di scelta e molto spesso senza un adeguato piano operativo, aprendo di conseguenza nuovi scenari di rischio.
Una larga maggioranza di cittadini americani che ha iniziato a lavorare in smart working a causa della pandemia non è per nulla preoccupata dagli attacchi cyber, anche se il rischio è decisamente superiore rispetto al lavoro in ufficio. E’ quanto afferma un report di Chubb che ha voluto esaminare come gli americani hanno trasformato le proprie case in postazioni di lavoro durante il lockdown. Oltre 1.200 i cittadini di età compresa tra 20 e 65 anni coinvolti nello studio.
La pandemia da Covid-19 ha rivoluzionato le nostre vite, e anche il nostro modo di lavorare: lo smart working è diventato la "nuova normalità" per milioni di persone in tutto il mondo. Lavorando da casa, però, siamo diventati più vulnerabili ai rischi informatici: questo cambiamento repentino, a cui molte aziende non erano preparate, ha infatti creato un perfetto scenario d’azione per le minacce del cyber crime. Mai come ora è quindi essenziale per gli utenti prestare la massima attenzione, mentre le aziende non possono prescindere dal dotarsi di una valida copertura assicurativa contro il rischio informatico.
Alcuni esperti di cyber security hanno scoperto alcune problematiche tra gli aggiornamenti di giugno di Windows 10. In particolare, a seguito di un errore nel LSASS, il sistema potrebbe crashare costringendo la macchina a un riavvio completo. Windows è al lavoro per risolvere la criticità, ma al momento l’aggiornamento potrebbe dare problemi inaspettati.
Un nuovo report della società di consulenza previdenziale, assicurativa e di investimento Lane Clark & Peacock LLP (LCP), mostra come i cambiamenti climatici e i cyber risk siano considerate le aree prioritarie dai riassicuratori britannici.
Sono 1.443 i data breach notificati e 232 i provvedimenti collegiali adottati nel corso del 2019. Sono alcuni dei dati ricavati dalla relazione sull’attività svolta lo scorso anno dal Garante per la protezione dei dati personali, presentata alla Camera.
I broker occupano un ruolo fondamentale nello scacchiere delle assicurazioni cyber. Dovendo infatti affrontare con ogni cliente problematiche diverse nella ricerca della copertura più adeguata, possono infatti contribuire in maniera concreta a superare quei vincoli che frenano lo sviluppo del mercato assicurativo cyber. È quanto emerge da un nuovo report di CyberCube, una delle principali società specializzate in cyber analytics.
Dall’inizio della pandemia di Covid-19 si è registrata una impennata di attacchi cyber ad aziende ospedaliere, cliniche universitarie e realtà di ricerca che gestiscono dati sensibili.
Se l’app “Immuni” per il tracciamento in funzione anti-contagio è scaricabile dagli store di Apple e Google, bisogna stare con gli occhi bene aperti perché i cyber criminali stanno in tutti i modi cercando in tutti i modi di sfruttare l’emergenza Covid-19, lanciando una nuova campagna di malspam segnalata dal CERT-AgID con cui stanno diffondendo una finta app anti-Covid mediante invio massiccio di e-mail fraudolente che invitano le vittime a scaricare il file “IMMUNI.exe” che nasconde il ransomware FuckUnicorn.
Con la maggior parte dei negozi al dettaglio chiusi a causa del Covid-19, le gli acquisti online sono diventati consuetudine per i cittadini del Regno Unito. Ma maggiore attività online, significa per i venditori un maggior ricorso alle polizze cyber, la cui crescita rappresenta una delle poche voci positive dell’industria assicurativa, secondo un’analisi effettuata dalla società di ricerca GlobalData. In tutto il settore della vendita al dettaglio, la distribuzione online dovrebbe continuare a crescere nell’arco dei prossimi 4 anni, a un ritmo ben più rapido rispetto alle vendite offline.
I broker assicurativi svolgono un ruolo vitale nell’identificazione di una copertura adeguata e in diversi altri fattori che possono far crescere il mercato delle assicurazioni cyber, secondo quanto sostiene il report “The Role of Intermediaries in Placing Cyber Risk”, pubblicato nei giorni scorsi da CyberCube, la start-up che combina intelligenza artificiale per i big data con scienza attuariale in una piattaforma software-as-a-service che aiuta gli assicuratori nella valutazione dei rischi cyber.
È sempre il guadagno economico la ragione principale che muove i cyber criminali: l’86% dei casi, quasi 9 volte su 10, secondo quanto emerge dal “Data Breach Investigations Report 2020” di Verizon Business.