Cyber Risk
I broker occupano un ruolo fondamentale nello scacchiere delle assicurazioni cyber. Dovendo infatti affrontare con ogni cliente problematiche diverse nella ricerca della copertura più adeguata, possono infatti contribuire in maniera concreta a superare quei vincoli che frenano lo sviluppo del mercato assicurativo cyber. È quanto emerge da un nuovo report di CyberCube, una delle principali società specializzate in cyber analytics.
Dall’inizio della pandemia di Covid-19 si è registrata una impennata di attacchi cyber ad aziende ospedaliere, cliniche universitarie e realtà di ricerca che gestiscono dati sensibili.
Se l’app “Immuni” per il tracciamento in funzione anti-contagio è scaricabile dagli store di Apple e Google, bisogna stare con gli occhi bene aperti perché i cyber criminali stanno in tutti i modi cercando in tutti i modi di sfruttare l’emergenza Covid-19, lanciando una nuova campagna di malspam segnalata dal CERT-AgID con cui stanno diffondendo una finta app anti-Covid mediante invio massiccio di e-mail fraudolente che invitano le vittime a scaricare il file “IMMUNI.exe” che nasconde il ransomware FuckUnicorn.
Con la maggior parte dei negozi al dettaglio chiusi a causa del Covid-19, le gli acquisti online sono diventati consuetudine per i cittadini del Regno Unito. Ma maggiore attività online, significa per i venditori un maggior ricorso alle polizze cyber, la cui crescita rappresenta una delle poche voci positive dell’industria assicurativa, secondo un’analisi effettuata dalla società di ricerca GlobalData. In tutto il settore della vendita al dettaglio, la distribuzione online dovrebbe continuare a crescere nell’arco dei prossimi 4 anni, a un ritmo ben più rapido rispetto alle vendite offline.
I broker assicurativi svolgono un ruolo vitale nell’identificazione di una copertura adeguata e in diversi altri fattori che possono far crescere il mercato delle assicurazioni cyber, secondo quanto sostiene il report “The Role of Intermediaries in Placing Cyber Risk”, pubblicato nei giorni scorsi da CyberCube, la start-up che combina intelligenza artificiale per i big data con scienza attuariale in una piattaforma software-as-a-service che aiuta gli assicuratori nella valutazione dei rischi cyber.
È sempre il guadagno economico la ragione principale che muove i cyber criminali: l’86% dei casi, quasi 9 volte su 10, secondo quanto emerge dal “Data Breach Investigations Report 2020” di Verizon Business.
Gli esperti di cyber security di Yoroi hanno scoperto nuove gravi vulnerabilità su Adobe Acrobat e Reader che possono favorire gli attacchi phishing dei cyber criminali. Pertanto, Yoroi consiglia di aggiornare subito i software.
La sicurezza dei dati rappresenta una seria preoccupazione per i professionisti IT, secondo quanto emerge dal Report globale 2020 KPMG Oracle sulle minacce in cloud (Cloud Threat Report).
Sophos, leader globale nella sicurezza informatica di ultima generazione, ha annunciato i risultati della sua nuova ricerca “The State of Ransomware 2020”, che ha svelato come il costo totale per il recupero dei dati criptati durante un attacco ransomware raddoppi quando le aziende decidono di pagare il riscatto ai cybercriminali.
CFC Underwriting, assicuratore specializzato in rischi cyber, avverte che sono in forte aumento le truffe cyber che sfruttano la pandemia di Covid-19 per colpire le aziende.
Si chiama Digital Footprint Intelligence il nuovo servizio pensato da Kaspersky per aggiornare in tempo reale i clienti sui punti deboli dell’organizzazione e informare sulle minacce rese note da numerose fonti e risorse open che di solito hanno un accesso limitato, oltre ai risultati delle ricerche di Kaspersky sull’argomento.
Attacchi ransomware con doppio ricatto. È l’ultima frontiera degli attacchi cyber. I criminali hanno infatti escogitato un metodo per forzare la mano, soprattutto alle aziende, e farsi pagare il riscatto in cambio della piena funzionalità dei pc bloccati.
I cyber criminali hanno materiale in abbondanza per affondare i colpi e approfittare di questa situazione delicata. L’attività è in forte crescita, al punto da veder riaffiorare strumenti ormai dati per trapassati, come ad esempio il trojan bancario Zeus Sphinx, riemerso all’improvviso dopo essere sparito da almeno tre anni.
La catena di hotel Marriott è nuovamente finita nel mirino degli hacker. Se la prima intrusione del novembre 2018 aveva interessato i dati di 383 milioni di clienti, questo secondo attacco, iniziato a metà gennaio, sembra decisamente meno devastante, avendo messo a rischio i dati di 5,2 milioni di clienti.
Per la legge del contrappasso Chubb, uno degli assicuratori maggiormente attivi nel segmento dei rischi cyber è finito sotto attacco degli hacker. Un portavoce del colosso assicurativo ha confermato che sono state avviate le procedure per verificare l’esistenza di un possibile attacco esterno, anche se al momento la rete del gruppo non sembra essere stata intaccata.