Cyber Risk
I risultati di una ricerca sui cyber risk condotta dai Lloyd’s di Londra e l’Università di Cambridge evidenziano come l’impatto di un singolo attacco cyber sui porti dell’area Asia-Pacifico potrebbe provocare danni economici fino a 110 miliardi di dollari.
Il CERT-PA ha avviato la fase pilota della Piattaforma Nazionale italiana per il contrasto ai cyber attacchi. Lo ha reso noto l’organismo di cyber security per la Pubblica Amministrazione, illustrando come migliorerà la sicurezza informatica nel nostro Paese.
La cyber security è ancora un mondo per soli uomini. Un sondaggio condotto da 451 Research per conto di Kaspersky evidenzia che solo nel 23% dei casi, il chief information security officer aziendale è una donna, a fronte di un 77% di uomini.
Gli attacchi cyber - in particolare quelli di tipo ransomware - sono sempre più frequenti e più aggressivi, afferma un report di Chubb.
Si è tenuta ieri a Milano l’ultima tappa del roadshow di fine anno di Helvetia Italia che ha chiuso un tour di cinque date (Novi Ligure, Padova, Roma, Bologna, oltre a Milano) che ha richiamato l’attenzione di oltre 400 agenti che hanno avuto modo di condividere la strategia della compagnia e conoscere gli strumenti messi a disposizione della rete agenziale per affrontare la trasformazione digitale.
Il cyber risk è al primo posto tra i pericoli più temuti dalle aziende e dagli imprenditori. È quanto emerge dal Regional Risks for Doing Business Report 2019, realizzato dal World Economic Forum in collaborazione con Zurich e Marsh, che ha coinvolto oltre 13.000 business leader in 130 Paesi nel mondo con lo scopo di classificare i principali timori legati allo svolgimento della loro attività nei prossimi 10 anni.
Si chiama Divergent, l’ultimo malware del cybercrime che utilizza NodeJS per colpire reti aziendali e condurre frodi di varia tipologia in Europa e Stati Uniti.
Si è svolto ieri a Milano il Convegno ANRA “Sulle ali del Risk Management”, ventesima edizione dell’appuntamento annuale dell’Associazione Nazionale Risk Manager e Responsabili Assicurazioni Aziendali, che attraverso gli interventi di esperti del mondo aziendale, assicurativo e accademico ha affrontato diversi temi di attualità, connessi con i grandi cambiamenti in atto dal punto di vista economico, sociale, normativo, tecnologico e ambientale.
Basso livello di preparazione, mancanza di tempestività, lacune tecnologiche e budget: sono questi i gap più evidenti delle aziende italiane in ambito cyber security, secondo quanto emerge dallo studio Hacked Off, condotto da Bitdefender su oltre 6.000 lavoratori in otto paesi, per verificare la percezione della sicurezza informatica da parte dei professionisti IT, il livello di preparazione delle aziende e la tempestività nel risolvere eventuali problemi, come la violazione dei dati.
Le aziende italiane investono in cyber security oltre il 10% del loro budget IT, in linea con la media globale, ma il ritorno sugli investimenti non soddisfa le aspettative.
Negli ultimi due anni si è registrato un vero boom di attacchi cyber, con un incremento di intrusioni del 1.000%. Grazie al rapido sviluppo dell’intelligenza artificiale gli attacchi si sono spostati dal semplice furto di dati all'aggressione all’operatività di infrastrutture critiche, come le reti energetiche e dell’acqua, o i trasporti pubblici.
Quattro tavole rotonde, dedicate ad IoT e nuovi modelli di gestione d’impresa, cyber risk e imprese italiane, cambiamenti climatici e impatto sulle organizzazioni, distorsione percettiva e comunicazione corporate nell’era delle fake news.
Un corso di laurea in cyber risk. Ha preso il via il Master of Science, in inglese, organizzato dall’Università Bocconi e dal Politecnico di Milano. Curioso che circa la metà degli studenti iscritti al corso dedicato ai rischi connessi alle nuove tecnologie, siano donne.
Condividere dati sul web su molteplici piattaforme digitali come siti di e-commerce, social network, siti di prenotazione di viaggi e molto altro espone, infatti, a numerosi rischi, confermati anche da una recente ricerca di Lexis Research per Europ Assistance, secondo cui il 90% degli italiani naviga quotidianamente, ma solo il 58% utilizza antivirus sul proprio smartphone e quasi la metà degli intervistati (49%) dichiara di utilizzare sempre la stessa password su siti e per servizi online diversi, compromettendo il livello di sicurezza dei propri dati.
Gli hacker cinesi hanno messo nel mirino la ricerca medica e farmaceutica, concentrando le proprie attenzioni sugli sviluppi della ricerca sul cancro. È quanto sostiene Luke McNamara, Principal analyst di FireEye, azienda americana attiva nel settore della sicurezza informatica, a seguito della pubblicazione del report “Double Dragon, APT41, a dual espionage and cyber crime operation”.