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Attualità
Il Segretario Generale della Fiba Cisl Giuseppe Gallo ha diffuso una nota stampa in relazione all’ipotesi di Accordo sottoscritta tra le Parti Sociali di BISP, che completa l'Accordo del 29 luglio u.s. e raggiunge importanti obiettivi nella fase più acuta della crisi finanziaria e della recessione.
“Un momento economico difficile come quello attuale può indurre gli individui nella tentazione di accorciare gli orizzonti di pianificazione finanziaria e mettere il risparmio e l'investimento previdenziale in secondo piano. Paradossalmente oggi che i nodi previdenziali sono finalmente venuti al pettine e una riforma strutturale è intervenuta per scioglierli, gli scenari previdenziali degli individui sono più equi e trasparenti. La pensione, pubblica e privata, dei giovani dipenderà strettamente dal risparmio previdenziale accumulato e le scelte di oggi avranno effetti importanti sul reddito disponibile in età anziana.
Il presidente dell’Abi (Associazione Bancaria Italiana) Giuseppe Mussari è stato iscritto nel registro degli indagati nell’ambito delle indagini, iniziate cinque mesi fa, sull’acquisizione di Banca Antonveneta da parte di Monte dei Paschi di Siena, allora guidato dal numero uno dell’associazione dei banchieri. L’inchiesta riguarda la tormentata compravendita di Antonveneta da parte dei senesi a fine 2007, e le modalità di finanziamento dell’elevato corrispettivo al Banco Santander (circa 9,4 miliardi, tre più di quanto gli spagnoli l’avevano pagata solo tre mesi prima). Specie paragonato ai 2,6 miliardi che Mps vale oggi. I reati contestati sono quelli di aggiotaggio, manipolazione di mercato e ostacolo alle attività di vigilanza. Tra i testimoni ascoltati figurano anche nomi attualmente importanti come il ministro dell’Economia Vittorio Grilli (nel 2007 dg del Tesoro) e la presidente della Rai Anna Maria Tarantola (ex funzionario di Bankitalia).
In una nota stampa Fiba CISL rende nota la sua posizione a sostegno dell’introduzione anche in Italia di una tassa sulle transazioni finanziarie.
Fiba CISL è da anni anni sostenitrice della TTF, all'interno di una proposta di profonda revisione dei mercati finanziari e del loro funzionamento (posizione che vede convergere tutti i Sindacati e la Società Civile nella Campagna 005 - www.zerozerocinque.it).
La Fiba CISL ha diffuso ieri un comunicato stampa riguardante le attività di contrattazione sindacale presso MPS. Ecco di seguito il testo integrale del comunicato:
La comunicazione ai lavoratori delle Direzione del personale del MPS, diffusa il 1 ottobre u.s., chiude non solo la procedura negoziale tra OO.SS. ed Azienda per gestire le ricadute sociali del Piano industriale, ma una fase storica di relazioni sindacali.
L'Azienda, al di là delle ipocrisie, disponibilità ed apprezzamenti di rito del contributo delle OO.SS., rivendica, per la prima volta nella storia sindacale del settore, la pretesa di una totale autonomia, autosufficienza, solipsismo nella definizione delle tutele e dei diritti dei lavoratori, in aperto dileggio dell'impostazione fondamentale del CCNL 19.1.2012:
Il cda di Banca C.R.Asti ha deliberato di accettare la proposta di modifica ed integrazioni al contratto di compravendita stipulato tra Banca C.R.Asti e Banca Monte dei Paschi di Siena in data 26 giugno 2012, avente ad oggetto il trasferimento a Banca C.R.Asti del 60,42% del capitale sociale di Biverbanca. La parti hanno quindi stipulato un addendum al contratto che sostanzialmente prevede la rinuncia da parte di Banca Monte dei Paschi di Siena a procedere con la scissione originariamente convenuta della partecipazione detenuta da Biverbanca in Banca d’Italia, a fronte di un'integrazione del prezzo di compravendita (che non potrà eccedere l’ammontare massimo di euro 100 milioni) da pagarsi condizionatamente al verificarsi entro il decimo anniversario dalla data del closing di determinati eventi di natura legislativa e/o regolamentare che consentano un incremento del valore di detta partecipazione in Banca d’Italia rispetto al valore di carico e ne permettano la computabilità ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali di vigilanza e, contestualmente, Banca C.R.Asti ha accettato di rinunciare a termini temporali che erano stati originariamente previsti in merito a detta operazione. È prevista anche l’eventualità che l’integrazione prezzo possa essere sostituita dal trasferimento, di quote di Banca d’Italia, al verificarsi alla data del terzo anniversario del closing di determinati presupposti. Fermo restando il diritto di prelazione statutario dei soci di Biverbanca, per effetto di dette rinunce il contratto è quindi divenuto efficace, anche in assenza di altri atti di soggetti terzi, fatte comunque salve le prescritte autorizzazioni delle competenti autorità.
FinecoBank, prima banca diretta, primo broker online in Europa e una delle maggiori reti di Promotori Finanziari, presenta una nuova campagna dedicata al recruiting di promotori finanziari e consulenti di banca. La campagna nasce dalla stretta collaborazione con Forchets, agenzia indipendente e totalmente integrata che insieme a Fineco ha preso parte a focus group e incontri con i Personal Financial Adviser. Obiettivo di questo confronto, cogliere tutti gli aspetti che fanno di un promotore Fineco un professionista indipendente e libero di scegliere e proporre al cliente le migliori soluzioni di investimento. Senza pressioni commerciali e budget di prodotto.
Le banche italiane hanno fatto grandi progressi in tema di governance, “ma sono necessari sforzi aggiuntivi”. Sono parole del Governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, dette in apertura di un convegno sul governo societario a palazzo Koch. “Sui profili di governance - ha detto Visco - il sistema bancario ha indubbiamente compiuto progressi. È aumentata la consapevolezza della loro rilevanza; in alcuni casi le soluzioni adottate non sono lontane dalle prassi migliori”. “Ci aspettiamo - ha aggiunto - che ulteriori passi avanti vengano fatti. Non mancano aree sulle quali sono necessari sforzi aggiuntivi”.
“L’accordo raggiunto nella Banca Popolare dell’Emilia Romagna – ha dichiarato il segretario nazionale Fiba Cisl Alessandro Spaggiari – recepisce le tesi della Fiba e delle altre organizzazioni sindacali sulle questioni fondamentali e rispetta in pieno le previsioni del contratto nazionale in tema di mobilità e tutela dei lavoratori. In particolare governa le ricadute sul personale del piano industriale”.
I 450 pensionamenti previsti entro il 2014 sono infatti prioritariamente volontari ed incentivati economicamente; gli esodati vengono tutelati anche in riferimento a ipotesi di cambiamenti del quadro previdenziale; i 650 lavoratori in esubero verranno ricollocati sul territorio attraverso un percorso di riqualificazione professionale; inoltre, abbiamo realizzato con l’accordo il principio del “si spostano i lavori e non i lavoratori” portando il lavoro, cioè poli di nuova costituzione, presso i territori coinvolti dal processo di ristrutturazione. Infine sono state concordate nuove assunzioni con particolare attenzione per le aree del paese che subiscono i maggiori effetti del piano di ristrutturazione.
L’accordo realizza il principio dell’equilibrio sociale nonostante un piano di ristrutturazione di più rilevante della storia della BPER superare le 450 uscite scatteranno fino ad un massimo di 150 nuove assunzioni; stabilito, infine, il potenziamento dei poli già esistenti.
La Commissione europea ha deciso di spingere sull’acceleratore e si è messa al lavoro per mettere le basi di una unione bancaria tra i paesi UE. Del resto è abbastanza evidente che davanti al ripetersi di crisi bancarie non basta una semplice formula di coordinamento, ma ci vuole qualcosa in più. È necessario rafforzare la vigilanza e l’integrazione a livello di UE per ridare fiducia al sistema finanziario e per proteggere i risparmiatore e lo strumento. Infatti, serve abbattere una chiara asimmetria che vede gli istituti bancari operare sempre più in una dimensione internazionale, a fronte di un sistema di vigilanza nazionale che controlla le loro attività.
La soluzione individuata dalla Commissione per superare le evidenti debolezze del sistema passa proprio attraverso il rafforzamento della vigilanza UE. Tre organismi sono già stati istituiti nel 2011 con l’obiettivo di coordinare le attività dei regolatori nazionali e garantire un’applicazione uniforme delle norme europee. La nuova proposta attribuirebbe alla Banca centrale europea (BCE) maggiori poteri per controllare l’attività delle circa 6mila banche dell’area euro. Il dispositivo è denominato meccanismo di vigilanza unico. Tra le responsabilità trasferite alla BCE vi saranno il rilascio delle autorizzazioni a banche e altri enti creditizi, la verifica del possesso di dotazioni di capitale (liquidità) sufficienti per continuare ad operare anche in caso di perdite e la vigilanza sulle attività dei conglomerati finanziari. Se una banca non rispetta – o rischia di non rispettare – i requisiti patrimoniali, la BCE potrà esigere che prenda misure correttive. Le autorità di vigilanza nazionali continueranno, da parte loro, ad occuparsi della vigilanza corrente. Un’unica regolamentazione sui requisiti patrimoniali, regimi armonizzati di garanzia dei depositi e nuove norme sul risanamento e la risoluzione delle crisi bancarie – tutte proposte già avanzate quest'anno – completeranno l'unione bancaria.
La BCE inizierà ad esercitare le sue nuove mansioni nel gennaio 2013, occupandosi di alcune delle banche che hanno ricevuto o richiesto finanziamenti pubblici per il loro salvataggio. Tutte le banche saranno soggette alla sua vigilanza entro il gennaio 2014.
Questa proposta è l’ultima iniziativa dell’UE, in ordine di tempo, per assicurare che la zona euro non debba rivivere una crisi bancaria come quella del 2008.
Banca Monte dei Paschi di Siena (Banca MPS) rende noto che, nell’ambito dell’annunciata cessione alla Cassa di Risparmio di Asti (“CR Asti”) della propria partecipazione nella Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli (“Biverbanca”), Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli hanno comunicato a Banca MPS di non aver approvato, allo stato, nella formulazione proposta, il progetto di scissione della quota di Banca d’Italia detenuta da Biverbanca, prodromico alla finalizzazione dell’operazione di cessione a CR Asti del 60,42 % di Biverbanca (la “Partecipazione”) posseduto da Banca MPS.
Possono essere letti sulla stampa cartacea e a breve sui siti delle testate online: sono gli annunci che il giudice della prima sezione civile del Tribunale di Torino ha ordinato lo scorso 15 giugno 2012 fossero resi pubblici per dare notizia a tutti i consumatori interessati alla class action che Altroconsumo sta portando avanti contro Intesa Sanpaolo. L’azione collettiva risarcitoria punta il dito contro le spese illegittime di commissione di scoperto di conto applicate dall’istituto dopo il 15 agosto 2009 e da restituire ai correntisti.
Questa fase è preliminare alla raccolta delle adesioni che sarà realizzata a partire dalla fine di settembre 2012. A oggi cinquecento utenti hanno partecipato attivamente sostenendo su www.altroconsumo.it la campagna dell’associazione di consumatori; a questi e a tutti gli altri correntisti che si aggiungeranno Altroconsumo fornirà le indicazioni necessarie per aderire formalmente e per ottenere il recupero delle somme trattenute indebitamente dalla banca. Paolo Martinello, presidente di Altroconsumo: “Vogliamo dimostrare che i soggetti bancari devono sottostare alle regole di trasparenza e correttezza, irrinunciabili per tutti gli attori sul mercato. Se trasgrediscono devono risarcire. Ora a fianco degli utenti degli istituti di credito che hanno visto sottrarre somme dal proprio conto c’è Altroconsumo e lo strumento per ottenere il risarcimento è la class action, oggi in fase di concretizzazione con gli annunci ordinati dal giudice di Torino”.
Il Consiglio di Amministrazione di Banca Fideuram (Gruppo Intesa Sanpaolo), presieduto da Enrico Salza, ha approvato la Relazione semestrale consolidata al 30 giugno 2012.
L’Amministratore Delegato di Banca Fideuram Matteo Colafrancesco commentando i risultati ha sottolineato: “La crescita del nostro gruppo prosegue, sostenuta dalla raccolta netta, in particolare sul versante assicurativo e dalla crescita organica delle nostre reti. In un contesto non certo favorevole, il gettito commissionale ricorrente dimostra che manteniamo saldo il nostro posizionamento competitivo: la pianificazione finanziaria di medio – lungo periodo. Una grande attenzione ai costi ci consente, inoltre, di mantenere inalterata la nostra capacità di investire nei progetti strategici a supporto dell’evoluzione del nostro modello di servizio e della professionalità dei nostri private banker. L’ulteriore miglioramento del cost/income e del tier 1 ratio, infine, conferma la capacità del gruppo Banca Fideuram di unire redditività e solidità patrimoniale per una crescita sostenibile nel tempo.”
L’attività commerciale del primo semestre 2012 ha registrato una raccolta netta totale di € 701 milioni, (€ 908 milioni nei primi sei mesi del 2011). La raccolta netta di risparmio gestito, pari a € 462 milioni, ha beneficiato degli eccellenti risultati conseguiti dalla raccolta assicurativa, passata da un saldo negativo di € 391 milioni nel primo semestre dell’anno scorso ad un flusso positivo di circa € 1,3 miliardi nei primi sei mesi del 2012.
Il Piano Industriale BPM, presentato il 26 Luglio alle Organizzazioni Sindacali, non ha mancato di lasciare il segno. Già leggendo le prime pagine si evince, infatti, una caratteristica evidente: il taglio drastico che si vuole imporre al costo del lavoro. In attesa dell’imminente avvio della procedura di confronto col Sindacato, previsto per i primi di agosto, alcuni aspetti appaiono infatti già evidenti.
Banca Generali chiude il primo semestre 2012 con un utile in crescita dell’80% a 67,3 milioni. Risultato che riflette la positiva dinamica di tutte le voci di ricavo accompagnata da una attenta disciplina sul fronte dei costi: il margine di intermediazione è salito del 41% a 177,1 milioni e i costi operativi segnano un +2,2%, al netto delle imposte di bollo, a 72,3 milioni.
Nel semestre Banca Generali ha registrato una forte espansione delle attività con la raccolta netta totale che è salita dell'80% a 1.044 milioni di euro, ampiamente superiore alla media del periodo degli ultimi tre anni di 488 milioni. Oltre il 60% della raccolta è avvenuta in prodotti di carattere gestito, privilegiando soluzioni di carattere difensivo, tra cui principalmente prodotti assicurativi con garanzia sul capitale e gestioni di portafoglio acapitale protetto (TARGET).