Cambiamenti climatici
Secondo una recente indagine condotta da Nielsen per conto di Prima Assicurazioni, gli italiani temono sempre di più gli effetti dei cambiamenti climatici e si sentono sempre meno sicuri. Questo “sentire” emerge da circa il 60% delle persone intervistate, accelerando anche la corsa a strumenti assicurativi ad hoc in grado di mitigare l’eventuale impatto di tali eventi sul proprio bilancio familiare.
“I trend principali sui quali il settore assicurativo si concentrerà nei prossimi anni riguardano sicuramente il rischio del cambiamento climatico, che necessita di un intervento di partenariato pubblico privato per aumentare la capacità economico finanziaria e soprattutto la capacità di risposta immediata per le attività produttive e per le abitazioni civili”.
È stata presentata ieri alla stampa la seconda edizione della “Dolomite Conference sulla Governance Globale per il Cambiamento Climatico. Una Nuova Speranza per il Clima - Azioni Oltre le Parole”, ideata da Vision Think Tank, diretto dal Prof. Francesco Grillo, con AXA Italia e Autostrada del Brennero come founding partners e in partnership scientifica con l’Università Bocconi, il Politecnico di Milano, l’Università di Trento e la Oxford Blavatnik School of Governance.
Oggi, martedì 3 ottobre si svolge a Roma la terza edizione dell’Ania Insurance Summit, dal titolo “Cambiamenti climatici e innovazione: il contributo del settore assicurativo. Le sfide per l'Europa trent'anni dopo il Mercato Unico”.
Intervenuto al congresso nazionale dell’Ordine degli ingegneri, il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, ha espresso preoccupazione riguardo alla mancanza di fiducia nelle assicurazioni per i rischi catastrofali. Urso ha detto che nel disegno di legge sulle calamità è stata inserita una norma che impone alle compagnie assicurative di pagare almeno il 30% dei sinistri nel giro di poche settimane dall’evento catastrofale.
I Lloyd's di Londra hanno avviato una collaborazione con il Fondo delle Nazioni Unite per lo sviluppo dei capitali (UNCDF) per cercare di facilitare l’accesso al mercato assicurativo ai Paesi maggiormente esposti ai cambiamenti climatici, con un focus iniziale sull’arcipelago delle Fiji e le altre isole del Pacifico.
Le prossime sfide del mercato assicurativo si muovono su tre direttrici: il cambiamento climatico, la cyber security e il fronte sanitario. Ma sarà ancora quella del broker la figura centrale e da trait d’union del mercato assicurativo.
Dopo alluvioni, grandinate e nubifragi che nei mesi scorsi hanno interessato diverse zone dell’Italia, dalla Lombardia al Veneto passando per l’Emilia Romagna, i prezzi delle assicurazioni connesse all’abitazione registrano nel nostro paese sensibili aumenti. È quanto sostiene Aiped, l’Associazione Italiana Periti Estimatori Danni, che analizzando i dati Istat segnala una forte crescita anche per le tariffe assicurative del settore Rc auto.
Il tema delle conseguenze del cambiamento climatico su cittadini e aziende è una delle maggiori sfide per il settore assicurativo, con l'Italia che ancora una volta si posiziona come fanalino di coda per quanto riguarda le coperture nei confronti di questi danni.
I molteplici eventi climatici estremi accaduti in varie zone d’Italia, i più recenti in Lombardia e Triveneto, hanno reso l’evidenza che il cambiamento climatico è attuale e ha forti ripercussioni sulla vita di persone, comunità e imprese.
Con violenti temporali nel nord est finisce un mese di luglio da incubo che ha fatto segnare il record storico di caldo, ma è stato anche accompagnato da una media di 42 eventi estremi al giorno lungo tutta la Penisola, tra grandinate, trombe d’aria, bombe d’acqua, ondate di calore e tempeste di vento.
Il gruppo francese Axa ha annunciato nuovi obiettivi al 2030 nella lotta al contenimento dei cambiamenti climatici e riguarda gli investimenti e l’attività assicurativa, ma non sono stati annunciati nuovi impegni sull’industria petrolifera e del gas.
Helvetia concretizza i suoi obiettivi di mitigazione del cambiamento climatico partendo dal proseguire con determinazione l’impegno per la riduzione delle emissioni di CO2 legate allo sviluppo del business della società.
Le imprese che non adotteranno rapidamente provvedimenti per gestire la transizione climatica, una delle cause del dissesto idrogeologico, avranno nel 2050 il 25% in più di probabilità di default rispetto a oggi e il 44% in più di chi invece investe fin da ora.
Sono circa 500 gli eventi climatici estremi registrati in Italia dal 1 gennaio a oggi, pari a un incremento del 64% rispetto allo scorso anno, tra grandinate, bombe d’acqua, bufere di vento e tempeste di vento alternate a siccità che hanno devastato le campagne e le città di tutto il Paese.