Cambiamenti climatici
Tutti i Paesi del mondo, le aziende e le comunità locali devono iniziare ad agire ora per promuovere soluzioni di adattamento ai cambiamenti climatici, per non doversi trovare in futuro a pagare un prezzo molto elevato in termini di danni economici e sociali.
Gli effetti del climate change sono già evidenti. Un po’ tutti avvertiamo sulla nostra pelle l’innalzamento delle temperature medie, non solo con le infuocate giornate estive, ma anche gli inverni sembrano meno freddi di un tempo. Secondo la Coldiretti, la siccità è ormai il rischio più rilevante per l’agricoltura, con i fenomeni estremi che hanno provocato in Italia danni pari a più di 14 miliardi di euro negli ultimi dieci anni.
Gli effetti dei cambiamenti climatici sono diventati una realtà quotidiana. Secondo le Nazioni Unite, proprio le mutazioni in corso provocano una catastrofe a settimana. Il dato è stato diffuso da Mami Mizutori, rappresentante speciale del segretario generale dell’Onu Antonio Guterres per la riduzione del rischio legato ai disastri naturali.
Chubb è ormai pronta ad annunciare lo stop della fornitura di coperture assicurative alle centrali elettriche alimentate a carbone (12 centrali a carbone in Italia), secondo quanto riportato dal Financial Times.
La compagnia di assicurazioni e gestione patrimoniale Nationale Nederlanden (NN) ha annunciato che a partire dal 1° luglio cesserà di sottoscrivere polizze con le imprese che ricavano più del 30% delle loro entrate dall’estrazione del carbone, comprese le società elettriche.
L’evoluzione regolamentare, il processo di digitalizzazione che sta trasformando lo scenario economico e sociale, la crescente affermazione dell’Insurtech che favorisce la disintermediazione del mercato, i progressi scientifici che concorrono all’incremento delle prospettive di vita e i cambiamenti climatici che aumentano i grandi rischi legati agli eventi naturali sono tra i principali fattori di cambiamento del mondo assicurativo.
Gli effetti dei cambiamenti climatici si fanno già sentire, con il loro bagaglio di conseguenze. Il clima anomalo di questo febbraio ne è un esempio. Caldo e siccità hanno favorito il risveglio anticipato delle colture vegetali. Una finta primavera che ha tratto in inganno le coltivazioni che ora si trovano in una situazione di grande vulnerabilità, nel caso in cui ci fosse un ritorno alle temperature basse.
In concomitanza con il via della CoP 24 di Katowice, la rete Unfriend Coal – che comprende Greenpeace e Re:Common – ha lanciato un report per analizzare il sostegno dell’industria assicurativa al comparto carbonifero.
Il cda di Generali ha approvato la strategia sul cambiamento climatico. Presa in fallo pochi giorni fa per il ruolo svolto come assicuratore delle principali centrali a carbone attive in Polonia, il gruppo triestino ha risposto prontamente, adeguando il proprio business con l’impegno della comunità nell’affrontare le grandi sfide globali, a cominciare da quella del cambiamento climatico.
I cambiamenti climatici rappresentano la principale fonte di preoccupazione per i Millennials di tutto il mondo. È quanto emerge dal sondaggio annuale Global Shapers Survey pubblicato dal World Economic Forum.
Circa la metà della popolazione mondiale con meno di 30 anni (il 48,8%) ha infatti individuato nel cambiamento climatico il fattore più delicato sul quale intervenire.
Zurich ha presentato i risultati della quarta edizione del sondaggio internazionale sull’impatto dei cambiamenti climatici su oltre 2.600 PMI, in 13 Paesi del mondo in Europa, America e Asia-Pacifico.
La National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) americana ha diffuso delle nuove stime riguardo all’andamento della stagione meteorologica in corso, annunciando un peggioramento nelle previsioni del numero di uragani e tempeste tropicali rispetto a quanto calcolato nei primi mesi dell’anno.
Mercer, società di consulenza e analisi finanziaria, ha recentemente condotto uno studio sull’impatto che i cambiamenti climatici avranno sugli investimenti delle compagnie assicurative. Ravi Rastogi, direttore dell’insurance investment team dell’azienda, ha analizzato alcune ipotesi scenari futuri legati al surriscaldamento globale, in particolare un aumento della temperatura media di 2°C, di 3°C e 4°C nei prossimi 5 anni.
Il rischio di pandemie è uno dei più recenti campi di applicazione dell’insurance, insieme alle minacce terroristiche e ai cyber-attacchi. Negli ultimi anni infatti si è assistito a continue emergenze sanitarie causate dalla diffusione di malattie ad alto tasso di contagio, che hanno causato migliaia di morti in diverse aree del mondo. Zika è solo l’ultima di una lunga serie.
L’associazione no-profit inglese “Influence Map” ha stilato la classifica delle maggiori aziende internazionali in base alla loro influenza nella lotta ai cambiamenti climatici. L’obiettivo dell’analisi è stato di cercare di capire l’impegno profuso dalle corporate per arginare i danni causati dai cambiamenti climatici.