Cambiamenti climatici
Un nuovo report della società di consulenza previdenziale, assicurativa e di investimento Lane Clark & Peacock LLP (LCP), mostra come i cambiamenti climatici e i cyber risk siano considerate le aree prioritarie dai riassicuratori britannici.
I cambiamenti climatici sono considerati il principale rischio per l’economia mondiale nei prossimi decenni, ma oltre i tre quarti dei Ceo e dei Cfo delle più grandi aziende del pianeta affermano che le loro organizzazioni non sono preparate a fronteggiarne l’impatto finanziario. È quanto rileva un report commissionato e pubblicato nei giorni scorsi da FM Global, una società di mutua assicurazione americana con nel Rhode Island.
Oggi, per le aziende, non basta più concentrarsi solo sulla realizzazione di profitti e sulla creazione di valore per gli azionisti. È necessario che dimostrino di fare la differenza per l'ambiente e la società. Aumenta l’esigenza di provare le proprie credenziali di sostenibilità, e pertanto le aziende sono ritenute responsabili dai consumatori, dagli investitori, dalle autorità di regolamentazione e da altri stakeholder e si trovano sempre più spesso ad affrontare danni alla reputazione o responsabilità legali se non riescono a gestire adeguatamente le questioni ESG.
Etica Sgr è da sempre in prima linea sul tema del cambiamento climatico e più in generale sul tema ambientale, seppure sempre connesso alla dimensione sociale e di governance (ESG).
Alla luce delle recenti catastrofi legate ai cambiamenti climatici, si avverte una crescente enfasi sulla necessità per le imprese di incoraggiare la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, efficiente in termini di risorse.
Nelle ultime settimane gli incendi in Australia hanno distrutto oltre 7 milioni di ettari di vegetazione, ucciso 24 persone e milioni di animali selvatici e minacciato grandi città come Sydney e Canberra. Sotto accusa i cambiamenti climatici, ma anche la risposta tardiva e insufficiente del Governo.
Si è tenuta ieri a Milano l’ultima tappa del roadshow di fine anno di Helvetia Italia che ha chiuso un tour di cinque date (Novi Ligure, Padova, Roma, Bologna, oltre a Milano) che ha richiamato l’attenzione di oltre 400 agenti che hanno avuto modo di condividere la strategia della compagnia e conoscere gli strumenti messi a disposizione della rete agenziale per affrontare la trasformazione digitale.
Si è svolto ieri a Milano il Convegno ANRA “Sulle ali del Risk Management”, ventesima edizione dell’appuntamento annuale dell’Associazione Nazionale Risk Manager e Responsabili Assicurazioni Aziendali, che attraverso gli interventi di esperti del mondo aziendale, assicurativo e accademico ha affrontato diversi temi di attualità, connessi con i grandi cambiamenti in atto dal punto di vista economico, sociale, normativo, tecnologico e ambientale.
Quattro tavole rotonde, dedicate ad IoT e nuovi modelli di gestione d’impresa, cyber risk e imprese italiane, cambiamenti climatici e impatto sulle organizzazioni, distorsione percettiva e comunicazione corporate nell’era delle fake news.
Tutti i Paesi del mondo, le aziende e le comunità locali devono iniziare ad agire ora per promuovere soluzioni di adattamento ai cambiamenti climatici, per non doversi trovare in futuro a pagare un prezzo molto elevato in termini di danni economici e sociali.
Gli effetti del climate change sono già evidenti. Un po’ tutti avvertiamo sulla nostra pelle l’innalzamento delle temperature medie, non solo con le infuocate giornate estive, ma anche gli inverni sembrano meno freddi di un tempo. Secondo la Coldiretti, la siccità è ormai il rischio più rilevante per l’agricoltura, con i fenomeni estremi che hanno provocato in Italia danni pari a più di 14 miliardi di euro negli ultimi dieci anni.
Gli effetti dei cambiamenti climatici sono diventati una realtà quotidiana. Secondo le Nazioni Unite, proprio le mutazioni in corso provocano una catastrofe a settimana. Il dato è stato diffuso da Mami Mizutori, rappresentante speciale del segretario generale dell’Onu Antonio Guterres per la riduzione del rischio legato ai disastri naturali.
Chubb è ormai pronta ad annunciare lo stop della fornitura di coperture assicurative alle centrali elettriche alimentate a carbone (12 centrali a carbone in Italia), secondo quanto riportato dal Financial Times.
La compagnia di assicurazioni e gestione patrimoniale Nationale Nederlanden (NN) ha annunciato che a partire dal 1° luglio cesserà di sottoscrivere polizze con le imprese che ricavano più del 30% delle loro entrate dall’estrazione del carbone, comprese le società elettriche.
L’evoluzione regolamentare, il processo di digitalizzazione che sta trasformando lo scenario economico e sociale, la crescente affermazione dell’Insurtech che favorisce la disintermediazione del mercato, i progressi scientifici che concorrono all’incremento delle prospettive di vita e i cambiamenti climatici che aumentano i grandi rischi legati agli eventi naturali sono tra i principali fattori di cambiamento del mondo assicurativo.