Danni catastrofali
QBE aggiunge 400.000 dollari ai 100.000 già donati a novembre a sostegno delle iniziative di ricostruzione dopo gli incendi in Australia.
Le perdite economiche causate da catastrofi naturali nel 2019 ammonta a 232 miliardi di dollari, alla fine del decennio più costoso mai registrato finora, secondo quanto sostiene il recente report di Aon sugli eventi catastrofali.
I rinnovi dei contratti di riassicurazione di aprile e giugno vedranno probabilmente un ulteriore aumento dei prezzi, dopo gli aumenti contenuti dei rinnovi sottoscritti a gennaio, secondo quanto afferma un report di Fitch Ratings Inc.
Nelle ultime settimane gli incendi in Australia hanno distrutto oltre 7 milioni di ettari di vegetazione, ucciso 24 persone e milioni di animali selvatici e minacciato grandi città come Sydney e Canberra. Sotto accusa i cambiamenti climatici, ma anche la risposta tardiva e insufficiente del Governo.
Le perdite economiche causate nel 2019 da catastrofi naturali sono in calo, secondo le analisi preliminari di Swiss Re. Complessivamente, i danni economici provocati da eventi catastrofali, naturali e causate dall’uomo, ammontano a circa 140 miliardi di dollari, in calo rispetto ai 176 miliardi di dollari del 2018. Allo stesso tempo, le perdite assicurate sono stimate, a livello globale, a circa 56 miliardi di dollari, in deciso calo rispetto ai 93 miliardi di dollari nel 2018 e al di sotto della media annuale (75 miliardi di dollari) degli ultimi 10 anni.
La Banca Mondiale ha concesso un prestito di 275 milioni di dollari al Marocco finalizzato al finanziamento di un programma di gestione dei rischi catastrofali.
In molte regioni italiane si sono succedute negli ultimi mesi tutta una serie di eventi naturali che hanno provocato danni economici di grande rilevanza. Reale Group ha preso atto della situazione critica, decidendo di stanziare un fondo fino a 5 milioni di euro per aiutare concretamente le famiglie e le aziende assicurate con Reale Mutua e Italiana Assicurazioni.
Risk Management Solutions (RMS), società specializzata nella valutazione degli impatti delle catastrofi naturali, ha stimato in un range tra i 500 milioni e 1,5 miliardi di dollari il conto che dovranno pagare gli assicuratori statunitensi per i danni provocati dall’uragano Dorian.
Serve una cooperazione fra pubblico e privato per aumentare la diffusione nel nostro Paese delle coperture assicurative per gli immobili contro le calamità naturali come terremoti e alluvioni. Coperture a oggi decisamente residuali, a fronte dell’aumento della frequenza degli eventi catastrofali.
Nel primo semestre 2019 le perdite catastrofali assicurate sono stimate da Impact Forecasting a circa 20 miliardi di dollari, il 26% in meno rispetto alla media degli ultimi 18 anni (27 miliardi di dollari). Complessivamente, le perdite economiche globali dovute a catastrofi naturali nella prima metà dell’anno sono stimate a 73 miliardi di dollari, il 22% in meno rispetto alla media 2000-2018 di 94 miliardi.
Gli assicuratori pubblici e privati prevedono di pagare risarcimenti fino a 1 miliardo di dollari per le inondazioni che nel mese di marzo hanno interessato il Midwest degli Stati Uniti, secondo quanto emerso dal Global Catastrophe Recap di Aon PLC.
Secondo un report dell’agenzia Fitch i risultati del 2018 degli assicuratori del mercato londinese sono appesantiti dal carico delle perdite legate agli eventi catastrofali, superiori alla media, e dai bassi rendimenti degli investimenti.
Il maltempo e la debolezza delle linee commerciali specializzate hanno pesato sui risultato di RSA Insurance Group PLC che ha chiuso il 2018 con un calo del 19% dell’utile operativo.
Il gruppo francese Axa ha chiuso l’esercizio 2018 con un utile netto di 2,1 miliardi di euro, in calo del 66% rispetto all’anno precedente. Si tratta di un risultato inferiore alle attese degli analisti che si aspettavano 2,5 miliardi di utile, secondo dati Reuters, sul quale hanno inciso pesantemente oneri straordinari come la quotazione della filiale americana Axa Equitable Holding, la riorganizzazione delle attività vita in Svizzera, l’acquisizione da 12,4 miliardi di XL e gli alti costi dovuti alle catastrofi naturali.
Il riassicuratore elvetico Swiss Re ha chiuso l’esercizio 2018 registrando un aumento del 27,2% dell’utile netto, salito a 421 milioni di dollari rispetto ai 331 milioni dell’anno precedente. Un risultato comunque inferiore alle previsioni degli analisti che, secondo Reuters, si attendevano un rislutato netto di 525 milioni di dollari.