Danni catastrofali
Swiss Re fa i conti con un anno difficile, dove pesano i danni degli uragani Harvey, Irma e Maria che hanno colpito Stati Uniti e Caraibi, così come dei terremoti del Messico.
Dopo gli uragani Harvey, Irma e Maria, gli assicuratori non hanno risparmiato analisi e stime sui danni subiti, ma data la potenza degli eventi catastrofali e la vastità delle aree interessate in un così breve intervallo di tempo, quello che emerge da tutta la teoria di dati e numeri è una grande incertezza.
Il 78% delle abitazioni italiane è esposto a un rischio catastrofale di alta o media intensità, tra terremoti o alluvioni.
Due uragani devastanti di categoria 4 e 5 nell’arco di sole tre settimane hanno letteralmente messo in ginocchio la popolazione di Porto Rico.
Gli effetti dei cambiamenti climatici sono evidenti anche nel nostro Paese, dove i danni provocati da terremoti, alluvioni ed eruzioni vulcaniche hanno causato danni economici per 49,9 miliardi di euro negli ultimi 15 anni.
La catastrofe naturale più grave al mondo dal punto di vista economico della prima metà dell’anno si è verificata in Cina, dove dalla metà giugno si sono verificate diverse inondazioni del fiume Yangtze che hanno distrutto o lesionato almeno 410.000 edifici, messo fuori uso diverse infrastrutture e distrutto gran parte delle coltivazioni dell’area.
Il problema delle popolazioni colpite dal sisma del Centro Italia trasferite in località lungo la fascia costiera pone in risalto “l’oggettiva difficoltà di ricostruzione dell’area colpita dal sisma”.
Swiss Re ha chiuso il primo trimestre dell’anno registrando un calo dell’utile netto del 47% a 656 milioni di euro.
Swiss Re ha pubblicato le proprie stime relativamente alle conseguenze del ciclone tropicale Debbie.
Ormai è una tradizione di questo Paese. Sull’onda dell’emotività susseguente a una calamità naturale come un terremoto, si torna a parlare di assicurazione obbligatoria per i rischi catastrofali, salvo poi rimettere tutto nel cassetto una volta tornati alla normalità. È successo anche questa volta, in occasione del terremoto che ha scosso il Centro Italia, sono tornati a parlarne l’ANIA, l’AIBA, oltre a qualche esponente politico.
Il 2016 è stato un anno pesante per quanto riguarda i danni catastrofali. Terremoti, tempeste, inondazioni, incendi di boschi e disastri causati dall’uomo hanno originato perdite economiche per 175 miliardi di dollari, circa il doppio dei 94 miliardi dell’anno precedente.
L’Osservatorio Assicurativo di NSA Soluzioni Assicurative SpA, il broker del Gruppo NSA, mostra, su un corpus d’indagine di 5.000 PMI analizzate, che solo l’1,5% delle aziende è assicurata per i danni indiretti malgrado il 30% sia già stata effettivamente colpita da sinistro.
Secondo le analisi realizzate da Munich Re i danni provocati dalle catastrofi naturali nel 2016 sono stati pari a 175 miliardi di dollari, l’ammontare più elevato dal 2012 a oggi, anche se le vittime sono state inferiori rispetto al 2015 (8.700 rispetto a 25.400).
Equinix, Inc. (Nasdaq: EQIX), azienda del settore delle interconnessioni globali e dei data center, annuncia la collaborazione con Lloyd’s e Lloyd’s Market Association (LMA) per migliorare una piattaforma sulla modellazione del rischio catastrofi che potrebbe cambiare profondamente il settore assicurativo.
Le catastrofi naturali sono state 346 nel 2015. Hanno interessato 98 milioni di persone, provocato 22.773 morti (in forte crescita rispetto alle 6.434 vittime del 2014) e danni per circa 66,5 miliardi di dollari.