Danni catastrofali
Si avvicina la stagione 2018 degli uragani atlantici che va dal 1 giugno a 30 novembre. Secondo i ricercatori della Colorado State University saranno 14 le tempeste nominate nell’Oceano Atlantico, ovvero quelle che raggiungeranno almeno il rango di tempesta tropicale, per una stagione degli uragani leggermente sopra la media.
È destinato a crescere il rischio alluvioni in tutta Europa. Non lascia molto spazio all’ottimismo l’ultimo studio realizzato dal Joint Research Center della Commissione Europea che ha misurato i possibili impatti delle alluvioni secondo tre possibili scenari disegnati sulla base di aumenti delle temperature continentali di 1,5°C, 2°C e 3°C.
Münchener Rückversicherungs-Gesellschaft (Munich Re, colosso tedesco delle riassicurazioni) ha chiuso il 2017 con un utile netto di 392 milioni di euro.
In una nota dedicata al mercato assicurativo italiano l’agenzia internazionale Fitch sostiene che gli incentivi introdotti per favorire l’inserimento della copertura per fli eventi catastrofali nelle assicurazioni sulla casa avranno un impatto molto scarso sulle compagnie del nostro Paese.
Secondo le prime stime di Munich Re, le perdite assicurate collegate ai fenomeni catastrofali naturali di grande entità nel 2017 dovrebbero far segnare il record assoluto.
Swiss Re AG stima che le catastrofi naturali del 2017 hanno complessivamente causato perdite al sistema assicurativo mondiale pari a circa 136 miliardi di dollari, il terzo valore più alto di sempre registrato dal settore, con gli Stati Uniti al primo posto.
In un Paese sempre più esposto alle calamità naturali e con un basso livello di assicurazione per la protezione di immobili e proprietà, Generali Italia attiva Protezione Solidale, la nuova campagna di sensibilizzazione, prevenzione e sostegno verso i rischi e le conseguenze delle catastrofi naturali (terremoti, alluvioni, bombe d’acqua).
Il gruppo Tokio Marine ha rivisto al ribasso le previsioni sugli utili di fine esercizio 2017, a causa delle maggiori perdite legate alle catastrofi naturali che hanno contrassegnato negli ultimi mesi il settore assicurativo nazionale e internazionale.
Nonostante i pesanti costi causati dalle catastrofi naturali stimati in circa 57 milioni di euro, il gruppo inglese RSA Insurance Group ha chiuso il terzo trimestre dell’anno con un incremento dei ricavi di gruppo dell’8% (+3% a perimetro costante), rispetto allo scorso anno.
Swiss Re fa i conti con un anno difficile, dove pesano i danni degli uragani Harvey, Irma e Maria che hanno colpito Stati Uniti e Caraibi, così come dei terremoti del Messico.
Dopo gli uragani Harvey, Irma e Maria, gli assicuratori non hanno risparmiato analisi e stime sui danni subiti, ma data la potenza degli eventi catastrofali e la vastità delle aree interessate in un così breve intervallo di tempo, quello che emerge da tutta la teoria di dati e numeri è una grande incertezza.
Il 78% delle abitazioni italiane è esposto a un rischio catastrofale di alta o media intensità, tra terremoti o alluvioni.
Due uragani devastanti di categoria 4 e 5 nell’arco di sole tre settimane hanno letteralmente messo in ginocchio la popolazione di Porto Rico.
Gli effetti dei cambiamenti climatici sono evidenti anche nel nostro Paese, dove i danni provocati da terremoti, alluvioni ed eruzioni vulcaniche hanno causato danni economici per 49,9 miliardi di euro negli ultimi 15 anni.
La catastrofe naturale più grave al mondo dal punto di vista economico della prima metà dell’anno si è verificata in Cina, dove dalla metà giugno si sono verificate diverse inondazioni del fiume Yangtze che hanno distrutto o lesionato almeno 410.000 edifici, messo fuori uso diverse infrastrutture e distrutto gran parte delle coltivazioni dell’area.