Danni catastrofali
Le perdite economiche globali dovute a calamità naturali del primo semestre 2018 sono stimate in 45 miliardi di dollari, ovvero il 64% in meno rispetto alla media degli ultimi dieci anni di 124 miliardi di dollari, secondo la ricerca “Global Catastrophe Recap: First Half of 2018”, realizzata da Impact Forecasting, il team di sviluppo di modelli catastrofali di Aon.
Cattolica Assicurazioni ha raggiunto un accordo con la Cei (Conferenza Episcopale Italiana) per la realizzazione di una copertura assicurativa unica nel suo genere. Infatti, l’intesa prevede la realizzazione di una copertura per i danni da eventi catastrofali che proteggerà tutte le 25.796 parrocchie delle 225 Diocesi italiane.
Se pensate che le catastrofi naturali sono il fattore maggiormente impattante sulla produzione economica globale, avete sbagliato a fare i vostri conti, perché i danni provocati dall’uomo sono peggiori di quelli causati da uragani e terremoti.
Si avvicina la stagione 2018 degli uragani atlantici che va dal 1 giugno a 30 novembre. Secondo i ricercatori della Colorado State University saranno 14 le tempeste nominate nell’Oceano Atlantico, ovvero quelle che raggiungeranno almeno il rango di tempesta tropicale, per una stagione degli uragani leggermente sopra la media.
È destinato a crescere il rischio alluvioni in tutta Europa. Non lascia molto spazio all’ottimismo l’ultimo studio realizzato dal Joint Research Center della Commissione Europea che ha misurato i possibili impatti delle alluvioni secondo tre possibili scenari disegnati sulla base di aumenti delle temperature continentali di 1,5°C, 2°C e 3°C.
Münchener Rückversicherungs-Gesellschaft (Munich Re, colosso tedesco delle riassicurazioni) ha chiuso il 2017 con un utile netto di 392 milioni di euro.
In una nota dedicata al mercato assicurativo italiano l’agenzia internazionale Fitch sostiene che gli incentivi introdotti per favorire l’inserimento della copertura per fli eventi catastrofali nelle assicurazioni sulla casa avranno un impatto molto scarso sulle compagnie del nostro Paese.
Secondo le prime stime di Munich Re, le perdite assicurate collegate ai fenomeni catastrofali naturali di grande entità nel 2017 dovrebbero far segnare il record assoluto.
Swiss Re AG stima che le catastrofi naturali del 2017 hanno complessivamente causato perdite al sistema assicurativo mondiale pari a circa 136 miliardi di dollari, il terzo valore più alto di sempre registrato dal settore, con gli Stati Uniti al primo posto.
In un Paese sempre più esposto alle calamità naturali e con un basso livello di assicurazione per la protezione di immobili e proprietà, Generali Italia attiva Protezione Solidale, la nuova campagna di sensibilizzazione, prevenzione e sostegno verso i rischi e le conseguenze delle catastrofi naturali (terremoti, alluvioni, bombe d’acqua).
Il gruppo Tokio Marine ha rivisto al ribasso le previsioni sugli utili di fine esercizio 2017, a causa delle maggiori perdite legate alle catastrofi naturali che hanno contrassegnato negli ultimi mesi il settore assicurativo nazionale e internazionale.
Nonostante i pesanti costi causati dalle catastrofi naturali stimati in circa 57 milioni di euro, il gruppo inglese RSA Insurance Group ha chiuso il terzo trimestre dell’anno con un incremento dei ricavi di gruppo dell’8% (+3% a perimetro costante), rispetto allo scorso anno.
Swiss Re fa i conti con un anno difficile, dove pesano i danni degli uragani Harvey, Irma e Maria che hanno colpito Stati Uniti e Caraibi, così come dei terremoti del Messico.
Dopo gli uragani Harvey, Irma e Maria, gli assicuratori non hanno risparmiato analisi e stime sui danni subiti, ma data la potenza degli eventi catastrofali e la vastità delle aree interessate in un così breve intervallo di tempo, quello che emerge da tutta la teoria di dati e numeri è una grande incertezza.
Il 78% delle abitazioni italiane è esposto a un rischio catastrofale di alta o media intensità, tra terremoti o alluvioni.