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Studi e ricerche
Mentre si profila il rischio di una recessione globale, le aziende dell’Asia consolidano i loro processi di gestione del credito commerciale cercando di ridurre al minimo i rischi derivanti da crediti in sofferenza.
Secondo una indagine realizzata per Facile.it da mUp Research e Norstat, sono circa 6,5 milioni gli italiani che hanno dichiarato di aver intenzione di sottoscrivere una polizza assicurativa che prima non avevano.
Il “World Insurance Report 2020” pubblicato da Capgemini ed Efma rivela che i clienti di tutte le età stanno adottando una “mentalità da millennial” e fanno sempre più affidamento su ricerche personali attraverso vari canali per reperire informazioni e acquistare prodotti assicurativi.
L’epidemia Covid-19 sta rappresentando una dura prova per il Sistema Italia e per gli italiani; nonostante l’emergenza non sia ancora alle spalle, il Paese comincia a gestire i primi passi verso le riaperture e l’approdo a quella che viene da tempo definita “nuova normalità”. In questa situazione, secondo gli italiani, giocheranno un ruolo fondamentale tecnologia e nuove soluzioni sanitarie.
Si dice che il lungo periodo di isolamento ci abbia cambiati, che un mutamento così radicale delle nostre abitudini non poteva che avere effetti sulla psiche delle persone, soprattutto quelle costrette a condividere con altre, spazi ristretti di poche decine di metri quadrati.
Due aziende italiane su tre prevedono che la pandemia da COVID-19 avrà un impatto negativo sul business nel prossimo anno, ma solo una su dieci ha ridotto le retribuzioni, una percentuale costante in base alla diversa tipologia di dipendenti. Lo rivela l'indagine “2020 COVID-19 Survey, Italy” condotta da Willis Towers Watson su 55 aziende di grandi dimensioni, per il 75% multinazionali, attive in Italia nei principali settori di mercato.
Kaspersky ha pubblicato una ricerca che evidenzia la crescente attenzione delle persone di tutto il mondo nel controllare la propria privacy.
La quarantena ha acceso i riflettori sullo smart working e le sue necessità. Milioni di italiani sono costretti a lavorare da casa e molti si sono trovati del tutto impreparati, o quasi.
Dall’inizio dell’epidemia al 25 marzo scorso, le restrizioni alla mobilità decise dal governo italiano hanno evitato il ricovero ospedaliero di almeno 200mila persone.
Si è tenuto ieri il webinar "Finanziare il rischio: andamento e prospettive del mercato assicurativo” organizzato da ANRA, Associazione Nazionale dei Risk Manager. Nel corso dell’evento, sono stati presentati e commentati con le maggiori compagnie assicurative gli esiti di una survey condotta dall’Associazione sull’esito dei programmi assicurativi al 31 dicembre 2019, che ha fornito un quadro dell’andamento del mercato nello scorso anno e disegnato una precisa direzione per il 2020.
Secondo uno studio di Willis Towers Watson basatosi su oltre 1.000 dipendenti italiani, il 31% dichiara di non aver capacità di risparmio, il 18% di non avere risparmi per le emergenze, e il 25% di avere problemi finanziari che stanno influenzando negativamente la loro vita.
I risultati dell’Osservatorio Prevenzione e Salute di UniSalute curato da Nomisma a Milano sulle abitudini degli italiani non lasciano dubbi: solo 1 su 3 (il 32% del campione) adotta uno stile di vita equilibrato. Si tratta di quella fetta di popolazione che cura la propria alimentazione e si tiene in movimento, dimostrandosi attenta alla prevenzione, attraverso visite e controlli medici periodici.
Presentato a Roma il 16° Rapporto sulla comunicazione del Censis, promosso da Agi, Intesa Sanpaolo, Mediaset, Rai, Tv2000 e Wind Tre, che fotografa il rapporto fra italiani e media.
È stato pubblicato il rapporto finale dell’indagine conoscitiva sui Big Data condotta congiuntamente dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e dal Garante per la Protezione dei Dati Personali.
Secondo gli ultimi risultati del Quarterly Deal Performance Monitor (QDPM), realizzato da Willis Towers Watson in collaborazione con Cass Business School[1], l'Europa è l'unica regione al mondo ad aver registrato una performance positiva in ambito M&A nel 2019, con gli operatori europei che negli ultimi 12 mesi hanno leggermente superato l'indice regionale dello 0,6%.