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Dopo aver affrontato ingenti perdite legate alla crisi pandemica, Munich Re non accetterà più di coprire il caso di evento annullato a causa di pandemie.
La neonata compagnia ri/assicurativa dei Lloyd’s Inigo raccoglie 800 milioni di dollari da un consorzio di investitori che include Qatar Investment Authority, Caisse de dépôt et placement du Québec (CDPQ), Enstar, Oak Hill Advisors, JC Flowers & Co., Stone Point e il team di gestione di Inigo.
Il riassicuratore francese Scor ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con una raccolta premi ante-imposte di oltre 12,2 miliardi di euro, pari a un incremento dell’1,9% su base annua.
La crisi di coronavirus non poteva che essere paragonata a due eventi che avevano causato uno shock analogo, come gli attentati dell’11 settembre 2001 e la stagione record degli uragani del 2005, ha dichiarato nei giorni scorsi il Presidente del Consiglio di Amministrazione di Hannover Re, Jean-Jacques Henchoz, in un’intervista rilasciata ad Handelsblatt.
Nel terzo trimestre dell’anno Munich Re ha registrato perdite legate al Covid-19 per circa 800 milioni di euro, portando il totale delle perdite per i primi nove mesi dell’anno a 2,3 miliardi di euro. Le perdite sono imputabili a diversi rami, come le assicurazioni per grandi eventi e altri rami danni/infortuni, e il ramo vita e malattia.
KLPP Insurance e Reinsurance Company, impresa ri/assicurativa con sede a Cipro e specializzata nel ramo Cauzioni, fa il suo ingresso nel mercato italiano. Si tratta di un importante segnale di fiducia nella capacità di ripartenza dell’economia italiana dopo il periodo più duro dell’emergenza pandemica.
Il riassicuratore francese Scor fa rientro nella Fédération Française de l’Assurance (FFA) dopo un divorzio durato solo pochi mesi. Scor aveva infatti sbattuto la porta in estate per protestare contro i contributi che i componenti della Federazione dovevano versare a inizio della crisi sanitaria.
Fitch Ratings mantiene l’outlook negativo per il settore delle riassicurazioni a livello globale. L’agenzia di rating “si aspetta che il contesto favorevole ai riassicuratori per quanto riguarda i prezzi continui fino al 2021, con conseguente miglioramento della redditività”, ha affermato Brian Schneider, senior manager di Fitch.
Ammontano a 55miliardi di dollari le perdite subite dall’industria assicurativa per il coronavirus. È questa la stima che emerge dall’ultimo studio Sigma-Swiss Re che sottolinea anche come il settore dovrebbe risollevarsi molto presto. In una nota il riassicuratore elvetico avverte che le stime sono da prendere con le pinze vista la situazione di grande incertezza.
Un nuovo report della società di consulenza previdenziale, assicurativa e di investimento Lane Clark & Peacock LLP (LCP), mostra come i cambiamenti climatici e i cyber risk siano considerate le aree prioritarie dai riassicuratori britannici.
Il colosso riassicurativo elvetico Swiss Re ha registrato nel primo trimestre dell’anno una perdita di 225 milioni di dollari dovuto all’ammontare degli accantonamenti resisi necessari per far fronte alle richieste di indennizzo per la cancellazione di eventi a causa del coronavirus, cui si è aggiunto un onere lordo di 476 milioni di dollari per coprire le richieste di indennizzo relative a eventi annullati o posticipati.
Il tradizionale appuntamento annuale dei “Rendez-Vous di settembre” (RVS) che dal 1957 riunisce a Monte Carlo i riassicuratori di tutto il mondo per confrontarsi sulle dinamiche del mercato, si deve arrendere al Covid-19.
I rinnovi dei contratti di riassicurazione di aprile e giugno vedranno probabilmente un ulteriore aumento dei prezzi, dopo gli aumenti contenuti dei rinnovi sottoscritti a gennaio, secondo quanto afferma un report di Fitch Ratings Inc.
L’autorità finanziaria dell’Arabia Saudita, Saudi Arabian Monetary Authority (SAMA) ha deciso di vietare di combinare sotto un unico cappello l’attività di intermediazione assicurativa e riassicurativa.
Le perdite economiche causate nel 2019 da catastrofi naturali sono in calo, secondo le analisi preliminari di Swiss Re. Complessivamente, i danni economici provocati da eventi catastrofali, naturali e causate dall’uomo, ammontano a circa 140 miliardi di dollari, in calo rispetto ai 176 miliardi di dollari del 2018. Allo stesso tempo, le perdite assicurate sono stimate, a livello globale, a circa 56 miliardi di dollari, in deciso calo rispetto ai 93 miliardi di dollari nel 2018 e al di sotto della media annuale (75 miliardi di dollari) degli ultimi 10 anni.